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Turismo, se troppo 'stroppia'? Stefano Ricci: "Finché i 5 stelle sono pieni..."

Il patron della maison di alta moda parla di polemiche tra Guelfi e Ghibellini. Avverte il problema di una città troppo consumata? "Io per niente, no". Bassilichi si allinea: "Meglio liti che impoverimento"

“Finché vedo gli alberghi a 5 stelle pieni… Si può sempre far meglio ma credo ci sia una formula di convivenza tra un certo turismo e un altro”. Stefano Ricci, patron dell’omonima Spa leader nell'abbigliamento maschile d'eccellenza, presidente del Centro di Firenze per la moda italiana (Cfmi, l'ente che controlla Pitti) da fiorentino doc, a margine del seminario italo-russo organizzato da Banca Intesa, dice la sua su un dibattito che sta prendendo piede nel capoluogo toscano: la sovraesposizione delle bellezze cittadine correlate alla massiccia presenza turistica. Un tema con alcune parole d’ordine, come: governo dei flussi, decentramento delle presenze, turismo ‘mordi e fuggi’ e commercio abusivo.

Avverte il problema di una città troppo consumata? “Io per niente, no”, risponde secco Ricci, che nel merito prende spunto all’evento che si terrà alla vigilia dell’apertura di Pitti Immagine Uomo: quello di lunedì 15 giugno, quando in piazza Santa Croce si confronteranno due squadre di vecchie glorie del calcio storico fiorentino ribattezzate ‘Guelfi’ e ‘Ghibellini’.” Tuttora- spiega- siamo Guelfi e Ghibellini”, a Firenze come “nella vita: qualsiasi cosa fai accontenti qualcuno ma scontenti sempre qualcun altro”. Piuttosto, e qui il ragionamento si sposta sugli asset infrastrutturali, “se Firenze avesse avuto un nuovo aeroporto e un’iniziativa di voli giornalieri e tre volte alla settimana con Mosca o San Pietroburgo e, ai suoi tempi, fino a tre anni fa, con Kiev, il Pil della città sarebbe aumentato di qualche unità”. E’ questo, conclude, “il percorso che dobbiamo portare avanti, anche per quel che riguarda l’interscambio turistico”.

BASSILICHI - “In questi giorni mi sono divertito a leggere i giornali di qualche tempo fa, dove si piangeva perché Firenze si era impoverita di turismo”. Tra le due opzioni “preferisco aver un bel flusso turistico”. Nel dibattito si inserisce anche Leonardo Bassilichi. E a chi gli rigira la domanda che sta attraversando la discussione, i problemi legati a quel turismo per dimensioni un po’ troppo ingombrante  risponde secco: “Organizziamolo”. Per Bassilichi, infatti, a Firenze “abbiamo avuto una prima risposta internazionale della città e questo vuol dire quantità e, devo dire, non una pessima quantità”. Di sicuro il turista va fatto “stare meglio” e i flussi vanno “distribuiti allargandoli in un ambito pienamente fiorentino perché non si può pensare che la nostra città sia consumata nelle solite vie quando ci sono strade scariche”. Detto questo “preferisco questo tipo di dibattito al non turismo”.

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