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Economia Barberino di Mugello

Mugello: presentata la domanda per il nuovo outlet, è polemica

Presentata la domanda per l'insediamento di un nuovo outlet a Barberino di Mugello. La Confesercenti tema la desertificazione di botteghe e negozi del centro

Il Mugello al centro di un contesa ideologica ed economica sul caso outlet. Non per quello già presente bensì per uno ex novo in progetto alle porte della città.  Esteso per circa seimila metri quadrati secondo il piano presentato giorni fa dal Comune.

NUMERI - La Miniera, questo il nome scelto per l’aggregatore di negozi,  verrebbe edificato all'ingresso del paese, e porterebbe alla creazione di 5.960 mq di superficie commerciale di grande distribuzione con almeno 2.500 mq destinati all'alimentare, di 70 nuovi alloggi residenziali, oltre al recupero di una struttura esistente (1300 mq) come media superficie commerciale e la realizzazione in una nuova piazza di almeno sei negozi di vicinato (1000 mq).
C’è però chi da questa miniera non vede la possibilità di estrarre alcunchè. La Confesercenti dice No all’ipotesi di insediamento, afferendo ad un possibile cannibalismo della Grande Distribuzione sul commercio di vicinato. L’associazione spera che "la Regione Toscana possa intervenire al fine di garantire un freno, sia dal punto di vista della programmazione commerciale che urbanistica". Chiesta una programmazione anche per le aree medie per dare modo ai commercianti del centro naturale di essere commercialmente appetibili. La Confesercenti parla di come lo schema tra commercio di vicinato, media e grande distribuzione sia di fatto già saltato, aggravato anche dall’ampliamento, già approvato, del presente Barberino Designer Outlet. Per l’associazione si rischia la desertificazione di negozi e botteghe.

LAVORO - In una conferenza stampa di due giorni fa il presidente di Confesercenti Nico Gronchi ha anche criticato gli annunci secondo cui i nuovi outlet annunciati in Toscana genereranno 450 posti di lavoro. "Sono posti assolutamente fittizi", ha affermato, dicendo che molti di questi outlet annunciati "sono ipotesi di strutture autorizzate esclusivamente da un punto di vista urbanistico. Non esiste una di quelle strutture che abbia un'autorizzazione della Regione per aprire, quindi sono ipotesi di possibili posti che ipoteticamente potrebbero essere creati. Sono chiacchiere: spesso poi accade che un posto creato nella grande distribuzione di fatto ne toglie due al commercio di vicinato della provincia, quindi è un numero che può sembrare positivo - ha concluso Gronchi - ma che alla fine diventa negativo per il territorio".
 

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