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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Pitti Uomo: la moda maschile italiana conquista l'estero

Presentati i dati sulla moda maschile italiana che dopo tre anni in area negativa torna al segno più. Il menswear in Cina vola al +72,6% e domani parte Pitti uomo

Nel 2011 torna in positivo la moda maschile italiana, con un incremento del +3,4%, quantificabile in 8,4 miliardi di euro, dopo un triennio in area negativa. A essere d'intralcio a questa crescita il critico quadro congiunturale della zona euro. Secondo le prime stime elaborate da Sistema Moda Italia (SMI) e diffuse oggi alla vigilia di Pitti Immagine Uomo il vestiario esterno dovrebbe chiudere l'anno con un recupero del +4,7%, un trend positivo registrato anche da maglieria esterna e pelle, mentre è stabile la camiceria (+0,5%). In flessione invece la dinamica della produzione italiana (-8,9% su base annua) a causa dell'aumento dell'import e dei prezzi delle materie prime. La maggiore spinta all'industria italiana della moda maschile arriva dal mercato estero che, dopo la bassa crescita del 2010, ha avuto nel 2011 un incremento a due cifre (+10,4%), così come l'import (+10, 2%). Nei primi nove mesi del 2011 (quindi prima del nuovo ripiegamento macroeconomico dell'area euro) l'export si è rafforzato con un incremento a due cifre nelle vendite estere di vestiario esterno (+13,3%), maglieria (+12,8%) e camiceria (+12,6%) e confezione pelle (+24,3%).

MERCATI - Rimane bassa la crescita delle vendite nel mercato comunitario (+8%), meglio nell'area extra-UE (+20,5%). I migliori mercati di sbocco nella UE rimangono Francia (+11,8%), Germania (+11,1%), Spagna (+7%) e Regno Unito (+15,5%), mentre nelle aree extra-UE sono in ripresa gli USA (+18,8%), Hong Kong (+42,2%), Cina (+72,6%) e il Giappone (+23,6%). Nei primi nove mesi del 2011 è proseguito il trend positivo per l'import di menswear (+12,7%), primo fornitore rimane la Cina (+8,1%), seguito dalla Romania (+19,1%), in crescita anche l'importazione dal Bangladesh (+36, 5%). La domanda interna resta in area negativa per il quarto anno consecutivo (-1,7%), al contrario invece è proprio la domanda estera, specialmente extra -UE, a far sperare in una tenuta del trend affermatosi nel 2011 nel settore della moda maschile. Fanno ben sperare i risultati degli ordini della prossima primavera-estate 2012, in crescita del +6,6% all'estero e nel mercato interno (+3,3%).
 
 

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