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Economia

"Vino e olio fanno male come le sigarette": mazzata sui prodotti toscani

L'Oms verso l'etichetta "nuoce alla salute". Coldiretti all'attacco

Il vino e l'olio extra vergine toscano "nuociono alla salute". Come le sigarette. L'Organizzazione mondiale della sanità equipara alcune delle eccellenze agroalimentari italiane, come anche il prosciutto e il parmigiano, a cibi dannosi per la salute. E ne vuole evitare gli eccessi nel consumo. Come? Con un'etichetta che ne scoraggia l'acquisto. 

Una scelta che "colpisce oltre un prodotto agroalimentare Made in Italy esportato su tre, con effetti gravissimi sull’economia del Paese ma anche sulla salute dei cittadini". E’ quanto stima la Coldiretti. "Sulla scorta dei sistemi di etichetta a semaforo adottati in Gran Bretagna e Francia - spiega l'associazione - l’Onu, nella terza riunione sulle malattie non trasmissibili il 27 settembre, si prepara a penalizzare i prodotti che contengono zuccheri, grassi e sale, equiparandoli di fatto alle sigarette con l’inserimento di immagini choc sulle confezioni per scoraggiarne il consumo, mentre darebbe il via libera a tutti i prodotti dietetici e poveri di zuccheri delle multinazionali, come ad esempio le bibite gassate ricche di aspartame".

“Una posizione priva di solide basi scientifiche - sottolinea Simone Ciampoli, direttore di Coldiretti Firenze-Prato e Pistoia - che va contro gli stessi principi della dieta mediterranea fondata principalmente su pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari che ha consentito agli italiani di conquistare valori record nella longevità a livello mondiale, con una speranza di vita di 82,8 anni (85 per le donne e 80,6 per gli uomini)”.

"In questo modo – ricorda Coldiretti - si mette in pericolo non solo la salute dei cittadini italiani ed europei, ma anche un sistema produttivo di qualità che si è affermato pure grazie ai riconoscimenti dell’Unione Europea. In gioco per l’Italia c’è la leadership in Europa nelle produzioni di qualità con 293 riconoscimenti di prodotti a denominazione (Dop/Igp)".

“Alle Nazioni Unite sotto il pressing di poche multinazionali si cerca di affermare un modello alimentare fuorviante, discriminatorio e incompleto che finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle nostre tavole, per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta - accusa il direttore Ciampoli nel denunciare che - le distorsioni provocate dal sistema di informazione visiva, adottato con formule diverse in Gran Bretagna e Francia, è solo il punto di partenza dell'iniziativa dell'Onu che sta addirittura teorizzando appositi sistemi di tassazione per colpire i prodotti della dieta mediterranea, garanzia di benessere e longevità”.

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