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Mukki, scossone ai vertici: il presidente se ne va, sfiduciato il Cda

Campinoti e il consigliere Petretto (Fidi Toscana) 'sbattono la porta' dopo uno scontro con la nuova proprietà emiliana. Convocata l'assemblea dei soci. Preoccupazione in Regione

Scossone ai vertici societari di Mukki Latte, recentemente acquisita dal gruppo Newlat della famiglia emiliana Magnolia.

Il presidente Paolo Campinoti, che rappresenta l’Area Metropolitana, 'sbatte la porta' insieme al consigliere Lorenzo Petretto, presidente di Fidi Toscana, al termine di un'ultima, turbolenta seduta del consiglio di amministrazione. E se ne va, in anticipo rispetto alla fine del proprio mandato.

Manifestando così, palesemente, lo scontro sempre più duro in atto tra gli ormai ex vertici Mukki e i nuovi proprietari emiliani, che hanno sfiduciato lo stesso Campinoti e tutto il Cda: oltre a Campinoti e Petretto, il vicepresidente Edoardo Pozzoli, direttore generale di Centrale del Latte d’Italia; Marco Massaccesi, direttore generale di Centrale del Latte della Toscana; Filippo Legnaioli, imprenditore agricolo e vicepresidente Cia Toscana; Giuseppe Bodrero, direttore amministrativo di Centrale del Latte d’Italia.

Atteso dunque nei prossimi giorni il cambio di governance nella Centrale del Latte di Firenze e Pistoia, cui fa capo la Mukki. L'assemblea dei soci con la nuova proprietà è prevista per domani, sabato 27 giugno.

Cambio di governance comunque 'fisiologico', dal momento che Mukki è coinvolta nell'annunciata fusione per incorporazione nella società quotata in Borsa.

Intanto sulle vicende societarie della Mukki (e sui suoi riflessi concreti sugli allevatori toscani che si sono già visti diminuire il prezzo del latte di 5 centesimi al litro), cresce la preoccupazione della politica locale.

In primis perché il peso della Toscana e di Firenze nella Centrale del Latte d’Italia, con la Newlat che detiene il 46,3% delle quote, sarà inevitabilmente destinato a diminuire.

Il Comune di Firenze (che aveva puntato sulla presidenza Campinoti) ha infatti il 12,3%, mentre il Comune di Pistoia detiene ancora il 5,26%. Ma vorrebbe cederlo.

Infine l’aumento di capitale di 30 milioni di euro, deciso dal presidente Mastrolia, si prevede ridurrà ancora di più il peso della Toscana nell’azionariato.

“Siamo fortemente preoccupati per la situazione che si sta determinando nella Centrale del latte della Toscana. Come Regione siamo pronti a compiere ogni possibile intervento, nell’ambito delle nostre prerogative istituzionali, a salvaguardia di un ambito produttivo di grande valore e qualità” dichiara l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi.

"Questo terremoto ai vertici è lo specchio di una situazione che ci preoccupa molto, ma anche di una modalità di relazione tra proprietà e territorio che non comprendiamo né condividiamo - aggiunge Remaschi -. Se a questa mancanza di concertazione si aggiunge il forte disagio manifestato dai produttori per la diminuzione del prezzo del latte operata recentemente in maniera unilaterale, il quadro si fa ancora più preoccupante”.

“Queste modalità – conclude l'assessore a cui si unisce la consigliera regionale del Mugello Fiammetta Capirossi - contraddicono quanto la Newlat aveva annunciato all’atto della sua acquisizione delle quote Mukki. Ritengo perciò necessario e urgente un tavolo di confronto istituzionale con l’azienda. Sono convinto che ogni possibile soluzione debba passare attraverso un percorso di confronto e, se possibile, di condivisione".

“Il passaggio della Mukki al gruppo emiliano Newlat – dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana Marco Stella (Forza Italia) sta già portando i primi seri problemi a quella che un tempo era la Centrale del Latte della Toscana".

"Già a maggio avevamo invitato a tenere alta la guardia, adesso l’evoluzione degli eventi ci preoccupa. Invitiamo i soci pubblici di Mukki a intervenire e a vigilare affinché vengano tutelati gli allevatori, salvaguardando le produzioni di latte toscano" prosegue Stella.

"Avevamo anche rimarcato che doveva esserci, da parte della politica tutta, in particolare dell’Amministrazione Regionale, una speciale attenzione affinché, anche con la nuova proprietà, si continuasse a guardare all’utilizzo di latte locale, garanzia di qualità e di controllo di un prodotto sano" sottolinea il vicepresidente.

"Auspichiamo che il nuovo assetto societario di Mukki significhi tutela della filiera del latte toscano - aggiunge - con la prosecuzione del rapporto tra l’azienda e gli allevatori della nostra regione, soprattutto del Mugello, che storicamente riforniscono di latte di altissima qualità la Mukki".

"Invitiamo i soci pubblici della Mukki a vigilare su questo aspetto assolutamente non secondario della questione – conclude Stella -. Sono ben 60 le aziende toscane di allevamento che ogni anno conferiscono 300.000 litri di latte alla Mukki, aziende che negli anni hanno fatto grande investimenti, anche grazie al Programma di sviluppo rurale. Questo rapporto deve proseguire, a tutela della qualità e del legame con il territorio”.

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