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Economia

Le Piagge e il microcredito: denaro ad interessi zero a famiglie e imprese

Il quartiere problematico della periferia fiorentina ha creato un sistema di finanza alternativa, privo di interessi e ricco di relazioni umane. Seppur senza garanzie sui prestiti, il tasso di insolvenza è dello 0,5%

soldi_4Zona ovest di Firenze e più precisamente quartiere delle Piagge. In questo traffico di palazzi, costruiti grazie alla speculazione edilizia degli anni’60 e ’70, vivono circa 2.500 famiglie, di cui molte straniere. Una periferia urbana che si trova, ancora oggi, in uno stato di disagio sociale che causa povertà e soprattutto sfiducia. In mancanza delle ordinarie garanzie patrimoniali, agli abitanti delle Piagge, molti disoccupati, precari o cassaintegrati, sono stati negati i prestiti bancari o finanziari e va da sé che, come ultima istanza, essi si sono rivolti al prete del quartiere, Don Alessandro Santoro.
Per evitare di indebitare, o meglio, di imprigionare la popolazione nelle maglie speculative di banche e finanziarie, che avrebbero reso le persone sempre più dipendenti dai loro meccanismi tradizionali, il prete ed un gruppo di persone hanno cercato di reagire attivamente a queste trappole consumistiche, dando vita ad un sistema di finanza alternativa chiamato “microcredito di prossimità”, che opera attraverso il Fondo Etico e Sociale delle Piagge.

COME FUNZIONA - Il Fondo Etico svolge la sua funzione attraverso la cooperativa sociale Il Cerro e la cooperativa finanziaria MAG 6 di Reggio Emilia. Chiunque può aderire al Fondo versando la quota minima di 25 euro (tutti i depositi sono infruttiferi) denaro che, una volta raccolto dal Cerro, viene poi depositato come capitale sociale e come prestito sociale presso MAG 6 di Reggio Emilia. Questa, dietro le indicazioni dell’assemblea del Fondo Etico e con la garanzia della cooperativa “Il Cerro”, indirizza i soldi verso quei finanziamenti utili al quartiere. I prestiti possono essere concessi a persone italiane o straniere aventi domicilio nel territorio delle Piagge, alle aziende del quartiere o che operano in stretta relazione con la zona, a nuove attività e a progetti per lo sviluppo sostenibile delle Piagge.
 
Le somme erogate vanno da un massimo di 2.600 euro per le persone fisiche, a 7.000 euro per le nuove imprese o per quelle già esistenti. Elemento importante è che tale sistema di microcredito non richiede nessuna garanzia patrimoniale da parte delle persone interessate, e nel caso in cui una rata del finanziamento non possa essere pagata, i tempi del prestito vengono allungati, sempre ad interessi zero.

MODO - Ma come fanno a tornare i conti?  Questo è possibile perché  i 165 soci del Fondo hanno deciso di autotassarsi attraverso “l’investimento” di quelle monetine da pochi centesimi che occupano le loro tasche e che, insieme al denaro raccolto con cene ed altre iniziative, hanno permesso di coprire le spese sostenute. Inoltre, dietro ogni operazione di elargizione di denaro esistono forti relazioni solidali che si creano tra le persone aderenti al progetto: in pratica non esiste la figura del temibile esattore, ma esiste, invece, quella del referente, una persona di fiducia che si interessa alla situazione personale di chi ha richiesto una certa somma, per accompagnarlo e sostenerlo umanamente fino al pagamento totale del prestito. Ecco come un diverso utilizzo dei soldi può portare alla riscoperta dei valori di solidarietà, amicizia e responsabilità. Non è un caso che il tasso di insolvenza sia dello 0,5%; così in 10 anni il microcredito di prossimità delle Piagge ha elargito 150 prestiti, mettendo in circolo 327mila euro. Grazie al microcredito questo piccolo quartiere fiorentino si è riappropriato della gestione dei propri risparmi e del proprio territorio, riscoprendo che la vera ricchezza è quella delle relazioni umane. Un’idea, quella del Fondo Etico, che ha suscitato molto interesse e che ha portato alla nascita di altre iniziative affini a Settignano, Ricorboli e anche nel Mugello.

BOX - La comunità delle Piagge ha intenzione di dare vita a una società di mutua autogestione (Mag) per supportare il Fondo Etico, che al momento si appoggia a Mag6 di Reggio Emilia. Per creare una MAG autorizzata a svolgere attività finanziarie, è necessario raggiungere un capitale sociale di 600.000 euro. Più della metà dei soldi ci sono già, a partire da quelli del Fondo e del Progetto Seme, attivo nel quartiere 2. L’obiettivo è quello di creare sul territorio fiorentino una vera e propria finanziaria alternativa che ponga al centro la persona, che promuova percorsi

 
 

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