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Economia

Liberalizzazioni del commercio: emendamento restringe il salva Italia

Un emendamento alla legge finanziaria toscana metterebbe dei limiti alla liberalizzazione di orari e aperture. Non si potrà tenere aperto oltre 13 ore al giorno

Il decreto salva Italia sembra aver trovato in Toscana un contenimento. Un emendamento alla legge finanziaria regionale approvato la scorsa settimana sul tema della liberalizzazione di orari e aperture dei negozi, rileva la consulta commercio di Anci Toscana, “riconferma la normativa precedente ignorando le novità legislative introdotte in materia di concorrenza”. Per Anci adesso il punto è, cosa farà fede per i sindaci toscani? L’emendamento regionale o quello statale? Inoltre la stessa associazione dei comuni ricorda che sul tema la stessa Regione ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto Tremonti, che già aveva introdotto i criteri di liberalizzazione. Ora in attesa di un pronunciamento Anci ha invitato a seguire la fonte normativa superiore, ovvero la legge dello Stato, già a partire dal prossimo 2 gennaio.

Alla botta dell’Anci risponde l’assessore regionale al commercio Cristina Scaletti.  “La Regione Toscana ha sempre tenuto una linea coerente e precisa in fatto di orari commerciali, dopo avere fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro decisioni in materia del precedente governo, mirate anch'esse a liberalizzare in modo selvaggio gli orari scavalcando le competenze delle Regioni. Abbiamo approvato una modifica alla legge regionale in materia, entrata in vigore ieri. L'intento è di fornire una interpretazione equilibrata sulle norme previste dal decreto salva Italia. Da oggi il commerciante è libero di tenere aperta la propria attività nel modo che ritiene più consono, ma non oltre le 13 ore giornaliere; andare oltre questi limiti, in pratica ad aperture continuate, significherebbe solo e soprattutto piegare la rete del piccolo commercio". In sostanza l’assessore chiede che la tendenza al mercato non si trasformi in una giungla, sia per i proprietari che per i dipendenti.
 

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