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Economia

Effetto Imu: a Firenze aumenta l'affitto nel 60% dei nuovi contratti

I numeri sono stati elaborati in un'indagine-sondaggio condotta da 'Solo Affitti'. Gli effetti dell'imposta si fanno sentire nelle grandi città. Milano segna il picco record

Imu, quanto mi costi? E’ una domanda che si stanno facendo in molti, e c’è già chi comincia a risentirne nelle proprie tasche. Si tratta di una parte di coloro che nel primo trimestre di quest’anno hanno stipulato un nuovo contratto di affitto, e le sorprese non sono mancate. In un caso su dieci infatti (circa l’11% degli intervistati), il canone di affitto mensile stipulato con un nuovo accordo tra le parti è aumentato a causa dell’introduzione dell’Imu. I dati sono stati elaborati grazie ad un’indagine-sondaggio condotta da ‘Solo Affitti’, franchising immobiliare specializzato nella locazione con oltre 300 agenzie in Italia. E gli aumenti sono consistenti: fino a 100 euro al mese.

Certo l’11% riguarda l’intero, la totalità del territorio nazionale e, ad una prima lettura, tutto sommato non pare si tratti di una specie di emorragia sociale. Leggendo il dato più in profondità, tuttavia, o meglio, focalizzando lo sguardo su determinate aree geografiche, i numeri assumono un peso sostanziale e l’analisi prende forme decisamente diverse. Milano risulta la capofila di questa speciale classifica, la prima della classe con il maggior numero di incrementi contrattuali. I dati sono eloquenti: in alcune zone del centro città ben nel 90% dei casi i canoni sono stati ritoccati verso l’alto.

E a Firenze, cosa sta succedendo? Secondo l’indagine di ‘Solo Affitti’ nel capoluogo fiorentino dall’inizio del 2012 ad oggi, ben il 60% dei nuovi contratti ha fatto registrare un’impennata mensile verso l’alto. Meglio di Firenze, oltre che Milano, fanno Torino e Catania (80%), Savona e Messina (70%). Bologna e Genova si attestano sui numeri fiorentini. “Dal monitoraggio delle nostre agenzie sul territorio – afferma Silvia Spronelli, presidente di Solo Affitti – deduciamo che non c’è una corsa agli aumenti degli affitti per compensare le nuove tassazioni immobiliari. Nel 66% dei casi registriamo aumenti entro 50 euro al mese, nel 33% compresi fra 50 e 100 euro. I rincari sono più contenuti nel nord-ovest, maggiori (superiori a 50 euro) nel centro (35%) e nel sud Italia (43%) e soprattutto nelle grandi città (63% dei rispondenti)”.

In sostanza il capitolo Imu, per la questione affitti, si fa sentire nelle grandi città, e non pare riguardi i proprietari. Si è creato cioè una specie di fenomeno, che per adesso riguarda solo le aree metropolitane, che fa sì che la tassa introdotta dal governo Monti, per quel che riguarda le seconde o le terze case in affitto, alla fine venga spalmata nei canoni degli inquilini che ci abitano. Un ‘costume’ che, dovesse prendere campo ed espandersi, in un momento in cui la crisi economica sta ponendo al centro del dibattito anche la questione casa, rischierebbe di aggravare e non poco quel disagio abitativo che sta emergendo con una forza esplosiva.
 

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