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Lunedì, 29 Aprile 2024

Chiude lo stabilimento di Hugo Boss: 22 licenziamenti / VIDEO

L'annuncio è arrivato pochi giorni fa

Avvio della procedura di licenziamento collettivo (21 lavoratori più una lavoratrice col contratto a termine in scadenza) e dismissione del sito di Scandicci: è quanto ha comunicato pochi giorni fa Hugo Boss a Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil.

I sindacati ritengono questa decisione “illogica e irricevibile” e hanno proclamato lo stato di agitazione: oggi c’è stato lo sciopero di lavoratori e lavoratrici (si tratta di personale molto qualificato, in prevalenza femminile) con un presidio davanti ai cancelli dello stabilimento di via de’ Cadolingi (al presidio è intervenuto anche il sindaco di Scandicci Sandro Fallani).

"L’azienda intende delocalizzare le lavorazioni di Scandicci (dove ci si occupa dello sviluppo del prodotto delle collezioni di pelletteria e delle calzature per donna, a livello di prototipi e di campionario) in Asia e in Portogallo. Riteniamo profondamente sbagliata la scelta operata dall’azienda di dequalificare il proprio prodotto e spostare all’estero gli sviluppi delle collezioni e dei campionari, oltre che le produzioni. Per giustificare la scelta, l’azienda ha comunicato che le tendenze dei mercati e dei gusti dei consumatori non sarebbero più interessate al Made in Italy". "Questa affermazione è falsa, grave e inaccettabile, e nasconde solo un’operazione speculativa", spiegano Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, che saranno in stato di agitazione finché l’azienda non ritirerà la procedura di licenziamento collettivo. “Si è di fronte all’ennesima delocalizzazione operata in danno ai lavoratori col solo fine di massimizzare i profitti”.

Inoltre, proseguono i sindacati, “si tratta del primo grande brand di moda che se ne va da Scandicci, anziché arrivarci. La questione quindi interroga, oltre che il mondo del lavoro, anche quello delle imprese e delle e istituzioni: mentre altri brand investono da noi, questo è uno schiaffo a Scandicci e al polo toscano della pelletteria, quindi chiediamo alla Regione e a Confindustria Moda di aprire subito un tavolo sulla vertenza. Pensiamo comunque che la strategia e l’impostazione di Hugo Boss non saranno apprezzate dai mercati, in quanto il lusso sta andando nella direzione dell’incremento qualitativo e della richiesta di prodotti esclusivi”.

Il commento del sindaco Fallani 

“La scelta è poco comprensibile – ha detto il Sindaco Sandro Fallani – lo è per la situazione che sta vivendo Scandicci che è il primo polo industriale della pelletteria a livello europeo, se non a livello mondiale; c’ è una fortissima richiesta delle aziende a venire nel nostro territorio a produrre, oltre che a fare ricerca e sviluppo. Non capiamo assolutamente come un’azienda che è qui da 15 anni, e che fino ad oggi ha sostenuto il lavoro e i lavoratori, di punto in bianco e in modo incomprensibile vada via da questo territorio che ripetiamo è il centro mondiale della pelletteria e dello sviluppo. Cerchiamo di capire, andare a fondo, sostenere il lavoro e soprattutto i lavoratori, che sono altamente qualificati e rappresentano un valore aggiunto per il territorio. Stiamo vicino alle famiglie, apriremo ovviamente una fase di sostegno attraverso tutti gli strumenti istituzionali che abbiamo a disposizione, chiamando l’azienda a una responsabilità forte che non solo ha nei confronti dei diritti dei lavoratori, ma anche per l’immagine che dà del territorio, che è distorsiva rispetto alla realtà”.

Domani pomeriggio sulla vertenza è previsto un incontro in videoconferenza tra azienda e sindacati.

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