Super Holding-Firenze: tre le aziende che potrebbero farne parte

Punto 43. “Una per tutti: Firenze Holding spa. Un’unica struttura per le aziende partecipate, senza doppioni inutili e con vantaggi fiscali e di mobilità dei dipendenti”. Programma elettorale del sindaco Matteo Renzi, i celeberrimi “100 punti per Firenze”, capitolo sul coraggio cittadino, anno 2009. Dopo due anni di mandato il primo cittadino vuol onorare, anche se un po’ in ritardo con le ambizioni e le promesse da campagna elettorale, l’impegno preso nella piattaforma programmatica. Così la scorsa settimana, durante l’illustrazione del bilancio preventivo 2011, Renzi ha lanciato la sfida: “entro l’anno vogliamo creare una sola società, che si chiamerà Firenze Holding, a cui conferire le partecipazioni delle varie aziende e che abbia la funzione di regia strategica di tutti i servizi alla città”. 

 

La cosa è seria e, da quanto ha fatto capire il sindaco, è bene avviata: entro la fine dell’anno, infatti, dovrebbe esserci la presentazione di questo mega progetto finanziario. Un unico contenitore, un’unica cabina di regia, che contenga una serie di partecipate in cui il comune di Firenze recita un ruolo da protagonista; non solo, è molto probabile che la holding verrà quotata in borsa . “Avrà un piano industriale – afferma il sindaco Renzi – e deciderà cosa e come portare all’attenzione del mercato”. 

Il progetto è ambizioso e da quando è stato annunciato è partito il toto-aziende. Quali saranno le aziende controllate da Palazzo Vecchio con le carte in regola per concorrere ad entrare all’interno di questo aggregatore magico? Se sullo sfondo appare il portone di Piazza Affari, gli uffici del sindaco terranno bene a mente è la stabilità, l’integrità e la forza delle papabili candidate. 

 

Secondo le prime indiscrezioni trapelate dagli uomini che stanno lavorando al dossier, le tre principali “sospettate” sarebbero nell’ordine Publiacqua, Quadrifoglio, e Toscana Energia. Publiacqua rappresenta un passaggio scontato, già confermato da Renzi: in ballo, in questo caso, c’è la scalata all’azienda idrica. Palazzo Vecchio, infatti, vorrebbe riappropriarsi di quel 40% dell’azienda oggi in mano ai privati. Con questa operazione il Comune di Firenze diverrebbe il socio detentore della maggioranza assoluta dell’azienda. E’ già stabilito chi condurrà i giochi: Firenze Holding. “La Holding — ha dichiarato qualche giorno il sindaco — sarà anche chiamata ad esporre una proposta di riacquisto del 40 per cento di Publiacqua attualmente in mano ai privati che dovrà essere valutata con grande attenzione. Se ci saranno condizioni economiche vantaggiose, formuleremo una proposta per il riacquisto rispettando la volontà espressa dai cittadini con il referendum. Altrimenti aspetteremo fra dieci anni la scadenza del contratto stipulato con Acea”. L’operazione di mercato, la scalata, è stimata attorno ai 100 milioni di euro, che Palazzo Vecchio pare racimolerebbe vendendo la Mukki; se parzialmente o totalmente questo è ancora tutto da decidere. Dopo Publiacqua, la sanissima Quadrifoglio, a capitale interamente pubblico. Il settore è quello dei rifiuti, all’orizzonte la costruzione e la messa a regime dell’inceneritore di Case Passerini.
 

Poi tra le sicure entranti, Toscana Energia, un vero colosso nazionale, il quinto per la fornitura di gas dopo la fusione tra Fiorentinagas e Toscana Gas. Sono una novantina i comuni che detengono la maggioranza azionaria dell’azienda; Palazzo Vecchio ne controlla il 20,6%. I numeri di questo gigante parlano chiaro: 106 comuni a cui distribuisce annualmente 1 miliardo e 100 milioni di metri cubi di gas. Da qui in poi cominciano le ipotesi più o meno realizzabili: dall’aeroporto di Peretola, all’Ataf, da Firenze Parcheggi alla Sas; qui ancora si naviga a vista, sbagliare significherebbe entrare in acque molto pericolose.