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La protesta / Campi Bisenzio

Ex Gkn, gli operai si arrampicano su una torretta dell’illuminazione

Da due mesi senza stipendio: “Serve un prestito ponte a garanzia pubblica per i mesi senza reddito”

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Al secondo mese senza stipendio nuova azione dimostrativa degli operai ex Gkn di Campi Bisenzio. Alcuni lavoratori, muniti di fumogeno, si sono arrampicati su una torretta dell’illuminazione pubblica in zona via Sestese per reclamare sia il pagamento delle spettanze che un intervento da parte delle istituzioni. “A situazione straordinaria, misure straordinarie”.

Le ragioni della protesta vengono riepilogate con un post in dieci punti sulla pagina Facebook del Collettivo di fabbrica. Dove vengono ribadite richieste precise: “prestito ponte a garanzia pubblica per i mesi senza reddito, ripresa degli accertamenti dell’ispettorato del lavoro”. I lavoratori dello stabilimento di via Fratelli Cervi sottolineano, per l’ennesima volta, la necessità di una decisione politica: “Senza un intervento pubblico, non se esce: consorzio industriale pubblico per un polo delle energie rinnovabili e della mobilità leggera”.

Anche perché Qf ha alzato il livello dello scontro, confermando il mancato pagamento degli stipendi, con i lavoratori rimasti privi di ammortizzatori sociali, disdettando uniltaeralmente gli accordi sindacali e tornando a chiedere la “liberazione” dello stabilimento. “Quando la logica speculativa detta legge, chi finisce sotto accusa è la lotta sociale. Denunciano Società operaie di Mutuo Soccorso, circoli ricreativi operai o reindustrializzazioni dal basso, nel territorio che ne è la culla”, si legge ancora nel post.

“Soffriamo di vertigini come tutti. Ma ancora più paura fa la melma che sale nel paese. Più forte è la paura che qualcuno di noi, caduto in depressione, finisca per farsi male nella solitudine”.

La protesta degli operai, commetano Samuele Lodi, componente della segreteria nazionale della Fiom-Cgil, e Stefano Angelini, della Fiom-Cgil Firenze. “è da ricondurre all'irresponsabilità sociale di Qf, che, a due giorni dal termine ultimo dei 60 giorni previsti dalla Legge 234, non ha ancora presentato un piano sociale per agganciare un ammortizzatore. Riteniamo grave che, in barba a una sentenza di un Tribunale della Repubblica e a un accordo sottoscritto presso quel ministero, lo stesso faccia finta di niente quando invece ne è responsabile insieme all’azienda, lasciando nella disperazione 180 lavoratori che da oltre due mesi non riscuotono il salario. Il Paese reale è questo e in troppi fanno finta di non vederlo”. Nella nota i sindacalisti sollecitano poi nuovamente Regione, Città metropolitana Firenze, Comune di Campi Bisenzio e tutti i parlamentari eletti sul territorio “a farsi carico di una richiesta di incontro urgente al Mimit”.

Qf ritira i licenziamenti: “Esodi incentivati per gli operai”

In serata poi è arrivata, a sorpresa, una nota di Qf che rompe il silenzio: “Si comunica che la nostra società  rappresenta la propria volontà di rinunziare alla procedura in atto per i licenziamenti del personale e di avviare una iniziativa aziendale finalizzata a conseguire l’esodo incentivato del personale. I dettagli saranno comunicati ai lavoratori nei prossimi giorni”. Chissà se arriveranno anche dettagli sul pagamento degli stipendi. 

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