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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia Vinci

Grave crisi a Vinci: annunciati 120 esuberi alla Vibac

Il sindaco chiede l'apertura di un tavolo di crisi 

Grave crisi alla Vibac di Vinci, azienda che si occupa della produzione di nastro adesivo. Un fulmine a ciel sereno che arriva dopo che già nel 2018 l'azienda aveva affrontato gravi difficoltà. Adesso sono arrivate le lettere con cui la multinazionale vorrebbe chiudere uno dei suoi stabilimenti, quello di Vinci, mettendo in mobilità 120 lavoratori. Il sindaco Giuseppe Torchia, dopo un'assemblea con i lavoratori, ha già fatto sapere di aver chiesto l'apertura di un tavolo di crisi così da potersi sedere con l'azienda e chiedere spiegazioni. 

Il post su facebook del sindaco: "La Vibac ha annunciato mediante lettera invitata a Sindacati ed istituzioni la volontà di chiudere il sito produttivo di Vinci, mettere in mobilità oltre 120 lavoratori. Si tratta di un sorta di fulmine a ciel sereno poiché l’azienda, nel 2018, aveva usufruito dei benefici della Cassa integrazione straordinaria proprio per ristrutturare e rilanciare l’attività produttiva. In sostanza con la decisione assunta si calpesta il sistema di relazioni industriali del nostro territorio e si stracciano gli accordi presi con sindacati, istituzioni e lavoratori. In particolare con quest’ultimi che avevano accettato la Cassa Straordinaria nella prospettiva di un rilancio delle attività produttive. Tutti ricordiamo le promesse di investimenti per oltre 2 milioni di euro oltre alle risorse necessarie per la formazione del personale. Senza dimenticare che quel processo portò a 17 esuberi ed a 18 lavoratori a cui non fu rinnovato il contratto di somministrazione. Vista la dimensione della crisi e le ricadute sociali ho chiesto alla Regione l’apertura del tavolo di crisi. Il tavolo serve per portare l’azienda a rendere conto di quanto accaduto: ci dovrà spiegare per quali ragioni nel 2018 chiedeva un sacrificio ai lavoratori, attraverso la CIGS, indicando una prospettiva di rilancio del sito produttivo di Vinci, ed oggi si mettono tutti in mobilità. Non dimentichiamo che il gruppo Vibac è una multinazionale con più sedi produttive in Italia ed all’estero. Quanto accaduto ha il sapore di una presa in giro di istituzioni, sindacati e lavoratori. Non nascondo che sono molto preoccupato per il futuro di 120 lavoratori del nostro territorio. Infine mi piace ricordare alla Vibac che la responsabilità sociale dell’impresa verso il territorio è una cosa seria".
 
 

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