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Economia

Crisi Roberto Cavalli: ancora incertezza per 200 lavoratori

I sindacati pronti alla mobilitazione

A distanza di quasi tre mesi dalla scadenza del termine fissato dal giudice per il concordato in bianco, ancora oggi non c’è stata l’omologa del Tribunale di Milano sul piano di ristrutturazione del debito presentato dall’azienda. Crescono quindi la preoccupazione e l’incertezza sul futuro per i dipendenti della Roberto Cavalli delle due sedi di Milano e Firenze: l’omologa del Tribunale, infatti, è condizione per l’acquisto definitivo della società da parte di Damac e, quindi, per comprendere davvero le reali intenzioni della nuova proprietà.

"E’ incomprensibile e quindi inaccettabile che fino ad oggi non sia stato possibile avere chiarezza sulle prospettive dell’azienda e sulla sorte dei 200 lavoratori di Cavalli", scrivono i sindacati Filtcem Cgil Firenze e Milano e Femca Cisl Firenze e Milano.

I sindacati ritengono non più sostenibile il clima che si è determinato in azienda. Se non ci sarà uno sblocco immediato della situazione chiederanno, con la mobilitazione, un tavolo istituzionale per evitare che venga messa ulteriormente a rischio la continuità dell’azienda e il futuro delle 200 famiglie coinvolte dalla vicenda.

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