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Economia

Imprese: in Toscana l'export continua a volare e segna un +7,1%

"Una accelerazione pari a quasi 225 milioni di euro aggiuntivi", spiega l'analisi realizzata da Intesa Sanpaolo per Banca CR Firenze. Incrementi diffusi nella maggior parte dei distrettuali che portano la regione a totalizzare 3,4 miliardi di euro di export

Crescono del 7,1% le esportazioni dei distretti industriali toscani nel secondo trimestre del 2015. “Una accelerazione pari a quasi 225 milioni di euro aggiuntivi, in linea con la media dei distretti italiani”.  L’analisi, realizzata dalla direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo per Banca CR Firenze, evidenzia incrementi diffusi alla maggior parte delle realtà distrettuali che portano la regione a totalizzare 3,4 miliardi di euro di export. In questo quadro continua a svolgere un ruolo di traino il mercato degli Stati Uniti che registra un nuovo incremento (+23,7%) confermandosi come primo sbocco commerciale dei distretti tradizionali toscani.

Da segnalare il rinnovato dinamismo del mercato europeo e, per quanto riguarda i mercati emergenti, da un lato la prosecuzione del trend di crescita del mercato di Hong Kong (+17,2%), dall’altro la stasi del mercato cinese e l’ulteriore contrazione della Russia (-25,7%) generata dalla svalutazione monetaria e dal crollo del prezzo del petrolio. Torna a crescere l’export dell’oreficeria di Arezzo (+7%), dopo un anno di forte contrazione delle vendite, maturata soprattutto negli Emirati Arabi Uniti.

“Spiccano in particolare” i vini del Chianti (+37,7%) e l’olio di Lucca (+25%), il cartario di Capannori (+24,7%). Buoni risultati anche per la pelletteria e calzature di Firenze (+8,1%), leader dell’export distrettuale toscano con 63 milioni di euro di esportazioni aggiuntive rispetto allo stesso periodo del 2014, e l’abbigliamento di Empoli (+8,9%) che segue un profilo di crescita grazie alle ottime performance registrate in tutte le mete commerciali e in particolare negli Stati Uniti. Torna in territorio positivo il tessile e abbigliamento di Prato (+2,5%) dopo un paio di trimestri negativi, grazie al forte impulso di alcuni mercati europei (Spagna, Regno Unito) e alla consistente accelerazione del mercato di Hong Kong.

“Subisce un fisiologico rallentamento” la pelletteria e calzature di Arezzo (+0,7%) dopo il boom di export registrato negli ultimi quattro anni, mentre è buono l’andamento delle esportazioni delle Calzature di Lamporecchio (+3,8%). Arretrano invece le Calzature di Lucca (-6,4%) e rimangono in territorio negativo l’olio di Firenze (-4,3%) e il florivivaistico di Pistoia (-0,7%). Anche nel secondo trimestre del 2015 si confermano le difficoltà per una importante realtà distrettuale, la concia e calzature di S. Croce sull’Arno (-4,7%), che accusa cali di export su quasi tutti i principali sbocchi di riferimento e, in particolare, sul mercato europeo (Francia, Spagna, Germania).  Il Sistema casa Made in Tuscany vede l’incremento del Marmo di Carrara (+9,6%) e i risultati positivi per i mobili di Poggibonsi-Sinalunga (+3,9%) e della Ceramica di Sesto Fiorentino (+5,1%). Mantiene invece risultati negativi il distretto del Mobile di Quarrata (-6,1%), da tempo in crisi.

“I distretti industriali toscani crescono con un buon andamento delle esportazioni in molti dei settori trainanti dell’economia toscana”, commenta Pierluigi Monceri, direttore generale di Banca CR Firenze. “Il recupero di alcuni distretti strategici- continua- testimonia inoltre la capacità delle filiere produttive regionali e dei distretti industriali toscani di lavorare bene sui mercati internazionali, aggiunge Monceri. La nostra banca è a fianco delle aziende per supportarne spinta competitiva e continuità di crescita sui mercati internazionali”. (Agenzia Dire)

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