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Economia

La Cooperativa di Legnaia esce dalla crisi: "Lavoriamo per Igp su prodotti"

Dopo un periodo difficile la cooperativa agricola rialza la testa. Il direttore generale: "Attenti ai prezzi troppo bassi, in qualche modo incentivano il lavoro nero"

Dopo un periodo difficile, fatto di scelte poco proficue, la Cooperativa di Legnaia risale la china. Con la ricetta che le era più congeniale: macinare fatturato con la terra. Oltre a tagliare i rami secchi che l'avevano trascinata nel pantano durante la crisi economica degli ultimi anni.

Una struttura importante con tre punti vendita, più uno misto al Mercato di Novoli, in cui lavorano circa cento dipendenti. "Negli ultimi anni abbiamo fatto delle scelte di riorganizzazione - spiega il direttore generale Carlo Pinferi - ma non abbiamo mai licenziato nessuno". 

Dal 2013 fino al 2015 la cooperativa ha visto la contrazione dei consumi abbattersi come una mannaia su questa realtà, che si poggia su circa 500 soci-agricoltori, portando poi la dirigenza a varare un piano di salvataggio approvato dalle banche nel 2016. Da qui il nuovo finanziamento e il rilancio. "Siamo una realtà che sostiene il territorio - spiega Pinferi - mettiamo il nostro sapere a disposizione degli agricoltori.  Puntiamo sul biologico con tecniche innovative". 

La dirigenza spiega che le prospettive dell'economia del prossimo futuro, secondo loro, passano interamente dall'agricoltura. Stando però attenti ai prezzi al massimo ribasso talvolta riscontrabili nella grande distribuzione: "Non bisogna guardare l'ultimo prezzo per il prodotto: un litro d'olio extravergine non può costare 3 euro!". "Basandosi su questi parametri in un qualche modo si incentiva anche il lavoro nero, visto che l'agricoltore deve rientrare in dei prezzi fuori mercato". 

Inoltre la cooperativa con sede su un'area verde lungo Via Baccio da Montelupo starebbe lavorando per portare avanti i prodotti fiorentini. "Stiamo lavorando con Cnr e le associazioni di categoria per arrivare alla tutela delle culture storiche del territorio. L'intento è quello di far conquistare l'Igp al cavolo nero, alla zucchina fiorentina e al pomodoro costoluto".

LOCAL - Proprio l'attenzione ai prodotti local quest' anno ha portato qualche polemica in città dopo che sono stati inseriti dal Comune nel menù delle mense scolastiche. Con alcuni genitori che si sono schierati contro quelli che sono i piatti tipici della cultura toscana-contadina. "Qui forse un po' di responsabilità le hanno i genitori, i bambini mai. Noi lavoriamo con molte scuole del territorio. Come cooperativa puntiamo all'educazione alimentare". 


 


 

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