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Economia

La Confesercenti Toscana schierata contro l’innalzamento dell’IVA

Diminuisce la propensione al consumo sia nei generi alimentari che non, il presidente della Confesercenti Toscana dissente dalla proposta di alzare l'Iva per favorire l'alleggerimento dell'Irpef

La crisi sta martoriando i consumi, e questo è noto. Meno noto è “chi” nel settore delle vendite vede sempre meno clienti entrare dalle porte del proprio negozio. Si sono porte, quelle di botteghe, piccoli negozi e medie strutture a soffrire la lenta ripresa. I dati forniti da Uniocamere parlano di una perdita di fatturato del  -1,7% nel primo trimestre del 2011, se potesse sollevare gli animi la media nazionale si stima intorno al -1,9%.

ALIMENTI - Per chi credesse che i generi alimentari sono quelli dove non si sbaglia mai, e che non possano registrare il segno meno, è del tutto fuori strada. Perché? Secondo gli osservatori di Uniocamere la riposta è semplice, i consumatori hanno meno potere d’acquisto; tradotto, con gli stessi soldi del pre crisi si fanno meno compere. Oppure si cambiano. Se la grande distribuzione continua a crescere vanno a picco i venditori del fresco. Dagli ortolani ai macellai passando dai pescivendoli. Dai dati del rapporto si nota come nella terza e quarta settimana del mese ci sia una flessione delle vendite intorno a questo tipo di prodotti. Tutto confermerebbe il minor potere d’acquisto delle famiglie che invece di spendere nei prodotti freschi, si rifugiano in acquisti di “primo prezzo”, generalmente offerti dalla grande distribuzione.

"Ora si risparmia anche sull'acquisto di prodotti di prima necessità", ha commentato Massimo Vivoli, presidente di Confesercenti regionale, osservando che "in tre anni le famiglie della Toscana hanno tagliato del 10% i propri consumi con punte del -15% nel settore dell'abbigliamento e calzature. Ma ora ad essere colpito è anche quello alimentare che negli anni scorsi aveva tenuto".
Proprio in questi giorni il Ministro dell’Economia ha ipotizzato un aumento dell’Iva per poter abbassare l’Irpef. Ma su questo il presidente Vivoli,  risponde picche adesso serve "una riduzione della pressione fiscale sul lavoro e sulle imprese e un contrasto deciso alla contraffazione e al sommerso", mentre "le ipotesi di riforma del prelievo fiscale che prevedrebbero un aumento dell'Iva, come conseguenza di un alleggerimento dell'Irpef, dimostrano tutta la loro pericolosità e trovano Confesercenti nettamente contraria".
 

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