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Economia

Commercio, la ripresa è timida: +2,2% in un anno

Confesercenti: "Lontani dall'aver superato la crisi". Chi apre in centro ha più possibilità di successo

Una ripresa c'è. Ma molto timida. E' quello che segnala l’osservatorio economico di Confesercenti, che prevede al 30 settembre 2016 un incremento tendenziale del fatturato delle Piccole e medie imprese (Pmi) nel commercio, turismo e servizi del territorio: +2,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Una previsione segnata però da luci ed ombre.

“Un dato positivo, ma non ci soddisfa. Pensavamo al 2016 come l’anno della ripresa rispetto agli anni più bui della - commenta Nico Gronchi, presidente Confesercenti Firenze –. Per ora non è così: una ripartenza c’è stata, ma non nelle dimensioni che speravamo".

Confesercenti segnala una crescita lenta, a "doppia velocità": bene turismo (+ 2%) e cibo (+2,9% pubblici esercizi; +3,5% ristoranti e pizzerie). Il commercio tradizionale è diviso tra l'alimentare (+1,5%) e -0,6% del non alimentare. A metà strada servizi (agenti di commercio +1,4%;  agenzie immobiliari +1,9%).

L'associazione dei commercianti segnala anche che i risultati possano dipendere dalla posizione dell'impresa. "Molto meglio le imprese posizionate nei centri storici ed urbani che non quelle in periferia, danneggiate da supermercati e outelet. C'è tuttavia una nuova tendenza: la crescita dei fatturati di Pmi (soprattutto nel settore 'cibo') posizionate nell’hinterland rurale fiorentino".

Per il rilancio di commercio e consumi, Confesercenti propone di favorire il credito alle imprese e l' "adozione di misure atte a favorire nuovi investimenti di carattere pubblico eprivato".  

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