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Case popolari: canoni più alti e premio di residenza, Toscana svolta storica

Per la prima volta dopo 20 anni la Giunta propone di mettere mano ai principi della legge 96 e cambiare le regole di assegnazione

La Toscana intende mettere mano ai principi della legge 96 del 1996, quella che regola assegnazione, gestione e determinazione del canone di locazione degli alloggi Erp, ma non basta. La Regione è pronta inoltre all'avvio della rilevazione del patrimonio abitativo invenduto da destinare ad alloggi popolari ed alla riorganizzazione dei Lode. Sono circa 8 mila i locali ad uso abitativo realizzati e mai utilizzati.

La vicepresidente Stefania Saccardi intervenuta a conclusione del convegno, organizzato dalla Regione in collaborazione con l'Osservatorio Sociale Regionale, per approfondire i temi del III Rapporto sulla condizione abitativa in Toscana ha rilasciato dichiarazioni di indirizzo politico di portata storica per un territorio quotidianamente oggetto di occupazioni abusive ad opera di persone senza fissa dimora invitate a mettersi in graduatoria per un alloggio che non arriva mai.

Modifiche con vocazione premiante. "La legge 96 – ha spiegato Saccardi – è vecchia, risale a quasi vent'anni fa. I bisogni sono cambiati e la politica, in campo sociale, deve utilizzare le poche risorse disponibili per aiutare chi ha davvero bisogno e premiare le persone responsabili. Quindi tanti principi di questa legge vanno modificati. A partire dal canone minimo, che va innalzato per permettere almeno di coprire le spese amministrative. Introduciamo anche più flessibilità, permettendo agli inquilini che sono in grado di farlo di effettuare interventi di ristrutturazione, sempre nel rispetto delle procedure". Un quadro a posteriori che appare anacronistico e desolante, dove il padre (amministrazione) ad un certo punto ha smesso di pagare ed i figli (inquilini) si sono lasciati andare.

C'è poi un grosso problema che viene ravvisato da tempo nel sistema di assegnazione degli alloggi. "Rivediamo – ha proseguito Saccardi - anche i termini di accesso. Il criterio deve essere l'Isee perchè non si possono non considerare i depositi bancari. Chi ha mezzo milione in banca o una casa al mare non può accedere ad un alloggio Erp. Premiamo la storicità di residenza: quindi chi vive da almeno 5 anni in un territorio, a prescindere dalla nazionalità. E rivediamo il sistema dei punteggi per l'inserimento in graduatoria: chi ha in casa una persona disabile o un anziano non autosufficiente merita più tutela".

La vicepresidente sprimere disaccordo sulla proposta del ministro Lupi di vendere all'asta gli alloggi Erp anche ai non affittuari, la vicepresidente ha ribadito il piano di utilizzare l'invenduto per ottenere nuovi alloggi popolari perché, ha detto: "non possiamo continuare a consumare altro suolo per costruirne nuovi, va contro quello che è il principio di fondo delle politiche regionali. Si stima ci siano in Toscana qualcosa come 8 mila alloggi che non hanno trovato collocazione sul mercato: acquistare l'invenduto sarebbe anche un modo per dare respiro a tante aziende. Adesso ci aspettiamo che i Lode, i gestori del patrimonio edilizio pubblico, ci indichino entro il termine del 30 gennaio prossimo, qual è la disponibilità di alloggi immediatamente utilizzabili e che quindi devono avere determinate caratteristiche" ed ha accolto la proposta di una riorganizzazione dei Lode stessi sulla falsariga di quanto annunciato per le Asl: "Ritengo sia un discorso da affrontare ma mettendolo però tra gli obiettivi della prossima legislatura".

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