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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

Caro affitti e mancanza di alloggi, gli studenti pronti a dar battaglia

Un problema per oltre 17mila persone. Una stanza costa in media 500 euro

“Il comune di Firenze non ha in mente noi studenti. Faremo sentire la nostra voce”. Le parole di Alberto Mini, responsabile comunicazione dell'Unione degli Universitari di Firenze (Udu) descrivono in poche parole il senso di abbandono e il disagio percepito dagli studenti dell'ateneo fiorentino. Il caro affitti e la carenza di alloggi pubblici hanno messo in ginocchio chi studia a Firenze e, dopo che agosto si era chiuso con lo sgombero di un immobile occupato in via Ponte di Mezzo, settembre si preannuncia un mese dove le proteste si faranno sentire. 

Situazione quasi immutata dal 2022
Le difficoltà per gli studenti che cercano casa, da un anno a questa parte, sarebbero le stesse. “La situazione è più o meno la solita di settembre scorso con grave carenza di posti anche negli alloggi pubblici – prosegue Mini – abbiamo due poli con residenze per studenti che sono inutilizzabili e questo esclude dal beneficio almeno 500 persone che ne avrebbero diritto. E il problema ulteriore è che anche quando il comune autorizza la costruzione di studentati privati come lo Student Hotel, oltre ai prezzi inaccessibili, questi per lo studente non hanno niente, visto che in questo caso nemmeno una stanza sarà dedicata a residenzialità studentesca al proprio interno. Drammaticamente la questione residenza andrà ad aggravarsi dato che l'inflazione e i problemi economici aumenteranno e il numero di persone richiedenti che fino ad oggi non avrebbero fatto domanda, la faranno”. 

Oggi scade il nuovo termine per fare richiesta di alloggio e contributo
Chi vorrà fare richiesta per avere un posto alloggio o un contributo affitto per il nuovo anno accademico, avrà tempo fino a oggi. Quanti saranno i nuovi richiedenti, ancora non si sa. “Lo sapremo nei prossimi giorni, al momento abbiamo i dati legati al vecchio anno accademico – sottolinea Simone Petricci dell'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario – dove su 1785 posti formalmente a disposizione, ne erano disponibili 1274. A causa di una ristrutturazione per adeguamenti e messe a norma, il polo da 249 posti di Caponnetto è chiuso mentre quello di Calamandrei lo è parzialmente. Di questi circa 500 che sono rimasti senza alloggio, 197 ragazzi sono stati sistemati in strutture alberghiere o simili mentre il resto ha a disposizione un contributo di 250 euro al mese per pagare l'affitto destinabile con contratto regolare, oltre a esonero dalle tasse, mensa gratuita e fondi. Il problema ulteriore è che chi non rientra, anche per poco, nelle graduatorie per avere alloggi si deve rivolgere al mercato privato e li son dolori. Forse ci vorrebbe la creazione di studentati con prezzi calmierati da parte di soggetti privati, sfruttando anche i fondi del Pnrr”. 

500 euro per una stanza
Il contributo che viene dato dal Dsu agli studenti fuori sede che fanno richiesta, non sarebbe abbastanza per riuscire a trovare casa. “Sono cifre che non riescono ad essere competitive con un mercato come quello fiorentino – osserva Niccolò Castellini, senatore accademico eletto in Centrosinistra per l'Università (Csx) – già l'anno scorso era stato registrato un aumento del 18 per cento nel costo degli affitti a Firenze e quest'anno il trend sta aumentando. Una stanza in affitto costa in media 500 euro al mese. Noi studenti, di cui solo i fuori sede sono circa 17mila, siamo in grossa difficoltà e il nostro peggior nemico è Airbnb che non è in mano solo a singoli cittadini ma soprattutto a grandi aziende, dove un proprietario può avere anche 50 o 100 appartamenti. Si dovrebbe scardinare questo sistema e rimettere in mano la città ai cittadini e non ai turisti”. 

Airbnb ancora sul banco degli imputati
Sulla questione Airbnb, era stata approvata in luglio dalla giunta la delibera che fermava nuovi affitti brevi in centro storico. “Ma la situazione non si è modificata in quanto non ci sono stati interventi del Comune, inclusi quelli preannunciati dal sindaco” chiarisce Vincenzo Donvito Maxia dell'Aduc, associazione utenti e consumatori. A scagliarsi contro gli affitti Airbnb anche Laura Grandi, segretaria del Sunia a Firenze. “Con gli affitti brevi di Airbnb – spiega la segretaria - tante abitazioni a canone privato sono venute meno per chi voleva abitare a Firenze. Quando in questa città si è parlato di riqualificazione come per la Manifattura Tabacchi o la creazione di studentati che poi studentati non sono, è stato fatto per un target economico molto alto. È una città per ricchi, molto ricchi. Il problema è che in questo campo non si è investito negli anni passati pensando che il mercato si regolasse da solo. Si è fatto aumentare, senza regolarlo, il mercato degli affitti turistici e quindi quello a cui stiamo assistendo è una città dove migliaia di persone tra studenti, lavoratori, residenti e pensionati, non trovano più risposte abitative. Il prezzo degli affitti sta accelerando verso la povertà tutte le famiglie. Bisogna fare qualcosa al più presto”.

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