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Benzina: cancellata dal 1 ottobre l’accisa di 5 centesimi al litro

La Regione Toscana ha deciso di cancellare i cinque centesimi d'accisa per ogni litro di carburante. Il contributo er stato introdotto per finanziare la ricostruzione in Lunigiana

Il Consiglio regionale ha approvato la cancellazione dell’accisa di 5 centesimi per ogni litro di carburante, introdotta lo scorso anno per finanziare la ricostruzione in Lunigiana. Questa è la novità più importante della variazione al Bilancio regionale di previsione 2012 e alle modifiche alla Finanziaria 2012.

La variazione al bilancio di previsione 2012, come ha ricordato il presidente della commissione Affari istituzionali, Marco Manneschi (Idv), “prevede minori introiti pari a 25 milioni e 750 mila euro, dovuti proprio alla cancellazione dell’accisa sui carburanti (9 milioni e 750 mila euro) e alla contrazione dei consumi dei carburanti stessi (16 milioni)”.

TAGLI - I minori introiti sono recuperati dal capitolo dell’edilizia residenziale pubblica, che scende a 59 milioni e 250 mila euro rispetto agli 85 milioni previsti inizialmente. Altre variazioni riguardano un maggiore stanziamento di 12 milioni a favore del sistema sanità, 17 milioni a favore del trasporto pubblico su gomma in attesa delle ripartizioni del fondo nazionale, 5 milioni per eventuali acquisti di aree industriali dismesse e un milione e 100 mila euro a favore dei contratti di solidarietà. La copertura per questi interventi sarà ottenuta da risparmi sulle politiche settoriali (19 milioni), rientri di somme giacenti presso Fidi Toscana (7 milioni e mezzo) e Artea (2 milioni e 300 mila euro) per misure ormai esaurite, e dal prelevamento dal fondo di riserva (2 milioni e mezzo).

COMUNI - Per quanto riguarda le modifiche alla Finanziaria, il presidente Manneschi ha ricordato che “sono stati presentati due emendamenti per modificare la legge regionale 68, relativa al riordino degli enti locali, tesi a incentivare la fusione dei Comuni rispetto all’Unione dei Comuni”. Il primo emendamento, presentato dai consiglieri del Pdl Nicola Nascosti, Paolo Marcheschi e Paolo Enrico Ammirati, prevedeva di innalzare da 150 a 300 mila euro il contributo regionale a favore dei Comuni che porteranno a compimento il processo di fusione. “Chiedo però ai proponenti di ritirarlo”, ha detto Manneschi, “poiché l’emendamento presentato dall’ufficio di presidenza della commissione lo assorbe in larga misura”.

L’emendamento della commissione, che poi è stato approvato all’unanimità, stabilisce in 250 mila euro il contributo regionale minimo per la fusione tra Comuni. Inoltre “questa cifra potrà essere superiore”, ha spiegato Manneschi, “sulla base di parametri, quali popolazione, virtuosità dei bilanci o disagio territoriale”.

L’ammontare della premialità sarà determinata, di volta in volta, nelle singole leggi che determineranno la fusione tra Comuni. L’innalzamento del contributo minimo e la premialità aggiuntiva sono stati introdotti per incentivare le fusioni, che rispetto alle Unioni dei Comuni rappresentano una forma di semplificazione del quadro istituzionale regionale. Manneschi, infine, ha sottolineato che l’emendamento “non ha necessità di copertura finanziaria, perché non si perfezionerà alcuna fusione prima del gennaio 2014. E’ però necessario introdurre da subito gli incentivi, per dare ai Comuni il segnale che le fusioni sono la via privilegiata al riordino degli Enti locali”.

 

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