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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Calo delle lavoratrici che lasciano l’impiego dopo la nascita di un figlio

Calano gli abbandoni sul lavoro delle donne che hanno avuto un figlio. Il 79% del totale sono occupate nel settore del commercio e dei servizi, tra le cause la mancanza di asili nido

Dimissioni in calo nel 2010 per le lavoratrici madri che lasciano l’impiego entro il primo anno di vita del figlio. I dati trasmessi dalla Direzione Provinciale del Lavoro (soggetto incaricato di convalidare le dimissioni) alla Consigliera di Parità mostrano una diminuzione di 32 unità rispetto al 2009, per un totale complessivo di 361 abbandoni nel territorio fiorentino. E’ spesso l’arrivo del primo figlio (58% dei casi) a determinare questa scelta, mentre con le gravidanze successive le donne sembrano acquistare una maggiore capacità di organizzarsi e di conciliare gli impegni familiari col lavoro.
Le dimissioni sono concentrate (79% del totale) nei settori del commercio e dei servizi, tradizionalmente ad alta incidenza di personale femminile, e si verificano in modo principale nelle piccole aziende (71%), con meno di 15 dipendenti.

Il fenomeno riguarda in egual misura donne con poca anzianità di servizio (fino a 3 anni nell’azienda: 164 casi) e donne con una discreta esperienza (da 4 a 10 anni: 166 casi), a sottolineare che la stabilità e la continuità di un impiego non sono purtroppo condizioni sufficienti ad evitare l’uscita dal mondo del lavoro alla nascita di un figlio.
Guardando alle motivazioni, il mancato accoglimento del neonato all’asilo nido e l’assenza di parenti a supporto sono le circostanze che più determinano la decisione di interrompere l’attività lavorativa (50% del totale). Una quota significativa di donne (il 14%) presenta le dimissioni per passaggio ad altra azienda; solo in 22 indicano come motivo i costi elevati dell’asilo nido o di una baby-sitter; sempre 22 donne segnalano la mancata concessione del part-time o di una diversa turnazione.

“Il quadro fornito dalla Direzione Provinciale del Lavoro – dice la Consigliera di Parità Maria Grazia Maestrelli – richiama tutti i soggetti pubblici e privati ad un impegno costante per promuovere l’occupazione femminile. Soprattutto in tempi di forte crisi, non è accettabile che tante donne siano costrette ad abbandonare un impiego sicuro, quando diventano mamme, per carenza di un’adeguata rete di sostegno, come confermano anche le molte istanze raccolte dal mio ufficio”. L’iniziativa della Consigliera si rivolge in particolare alle aziende, affinché adottino misure di flessibilità e conciliazione degli orari di lavoro (tra l’altro, oggetto di un recente accordo fra Governo e parti sociali). “Da parte degli enti pubblici – conclude Maestrelli –  confido in un rilancio dei piani per gli asili-nido, puntando a diversificare l’offerta, e nella diffusione di strumenti quali i buoni-servizio per facilitare l’accesso ai servizi di cura”.
 

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