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Economia Figline Valdarno

Crisi Bekaert, 400 famiglie a rischio: telefonata tra Di Maio e Rossi 

Mercoledì sciopero dei metalmeccanici a Firenze. Giovedì incontro al ministero

Colloquio sulla vicenda Bekaert di Figline e Incisa Valdarno tra il presidente della Regione Enrico Rossi e il ministro allo Sviluppo economico e al lavoro Luigi Di Maio. Venerdì sera Rossi, in vista del secondo appuntamento sulla vicenda a Roma, aveva lanciato qualche stoccata all'indirizzo del pentastellato visto che al primo tavolo davanti al governatore si era seduto solo un funzionario del ministero.  Disappunto che arriva su una vicenda delicata visto che dall'oggi al domani tutti i lavoratori hanno ricevuto dalla multinazionale belga una lettera di licenziamento. Dopo il colloquio telefonico di ieri pomeriggio, tutte e due ribadiscono come sulle questione ci sia "la massima attenzione a livello regionale, italiano ed europeo".

La Bekaert vuole spostare in Romania la produzione dello ‘steelcord', il filo di acciaio utilizzato per rinforzare i pneumatici, e ha deciso per questo di chiudere improvvisamente lo stabilimento toscano, acquisito dalla Pirelli nel 2014. "Parliamo di 318 lavoratori diretti e circa cento dell'indotto – spiegano in coro Di Maio e Rossi - che rischiano di perdere il proprio posto di lavoro. Sono oltre 400 famiglie, non numeri. Il 5 luglio ci sarà un tavolo presso il Ministero dello Sviluppo Economico, al quale chiediamo sia presente anche Pirelli, per un confronto concreto e immediato". La presenza dell'azienda italiana era stata invocata da alcuni giorni da Rossi, come una verifica sull'uso dei fondi europei e l'attivazione, per garantire la prosecuzione dell'attività produttiva, del fondo anti-delocalizzazioni. 

"Al Parlamento europeo - racconta Di Maio - abbiamo già presentato un'interrogazione alla Commissione europea per avere chiarezza su eventuali violazioni delle direttive Ue da parte della Bekaert. Anche in Europa le istituzioni devono prendere una posizione in merito a queste pratiche che spostano lavoro e profitti per motivi economici o fiscali, calpestando i cittadini. Chiederò, a questo proposito, di avere un confronto con la commissaria europea per la concorrenza Margrethe Vestager, anche al fine di capire quali siano le azioni concrete che la Commissione intende portare avanti per risolvere l'annoso problema delle delocalizzazioni selvagge e dei paradisi fiscali a norma di legge presenti tutt'oggi in Europa".

Stamani della questione ne ha parlato anche il sindacalista Daniele Calosi ai microfoni di Controradio che poi ha riassunto su Facebook: "Due appuntamenti importanti questa settimana: #Mercoledì 4 abbiamo l'incontro con l'azienda in Confindustria e in contemporanea sono state proclamate 4 ore di #sciopero di tutta la categoria dei metalmeccanici a livello #provinciale. #Giovedì 5 invece incontro a #Roma al Ministero dello Sviluppo Economico, dove saranno presenti Di Maio e l'azienda. In quest'occasione chiederemo, unitariamente alle altre organizzazioni sindacali, al sindaco di Figline Giulia Mugnai e alle Istituzioni regionali, che #Pirelli, venduto lo stabilimento alla multinazionale belga e oggi suo cliente, imponga alla Bekaert che la produzione del filo d'acciaio rimanga in Italia'. Possiamo scrivere un #futuro diverso per questi lavoratori che, malgrado il countdown dei giorni e la paura, continuano a lavorare. Vi aspettiamo Mercoledì in Pz. Repubblica alle ore 14.30! Abbiamo bisogno di tutti voi!"
 

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