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Economia

Il settore bio si rafforza in Toscana

 Cresce il numero degli operatori nella nostra regione 

Il settore bio in crescita. Secondo i dati del Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica (Sinab) tra il 2015 e il 2016 si è registrato un incremento del numero degli operatori, sia produttori che importatori, di quasi il 5% nella nostra regione.

Stesso trend del Paese. In tutta Italia il settore dell’agricoltura biologica ha visto aumentare, nel 2016, sia le superfici che gli operatori coinvolti: le aree coltivate con metodo biologico hanno raggiunto quota 1.796.363 ettari, con una crescita del 20,4% rispetto all’anno precedente. La Toscana, con i suoi 131.003 ettari, è al sesto posto fra le regioni: le principali estensioni per il biologico nella nostra regione sono quelle di colture foraggere (37.894 ettari), cereali (26.275), olivo (15.374) e vite (12.832).

Uno sviluppo, quello dell'agricoltura biologica, che richiede però innovazioni, assistenza tecnica, organizzazione e sviluppo di nuove relazioni nell’ambito della filiera. Ed è in quest’ottica che Vivitoscano e Apofruit Italia, in sinergia con la cooperativa toscana Terre dell’Etruria e C.S. dell’Etruria, stanno dando operatività al progetto integrato di filiera della Regione Toscana “Valorizzazione della produzione ortofrutticola biologica della Toscana".

Del progetto di filiera fa parte il progetto “Ortofrutta Toscana Bio – Tecnoinnovazioni per la valorizzazione sostenibile del Bio Toscano”, che è entrato nel suo secondo anno di vita.  Il progetto di innovazione nel settore ortofrutticolo biologico e i primi risultati ottenuti sono stati presentati nel corso del convegno “Il progetto Ortofrutta Toscana Bio”, che si è svolto oggi a Firenze.

Tra i diversi temi che sono stati affrontati, è stato presentato il prototipo di sistema informatizzato per il monitoraggio agrofenologico, che fa uso di sensori in campo per rilevare e tenere aggiornati gli agricoltori in tempo reale sui principali parametri fisico-ambientali dei loro appezzamenti: temperature e umidità dell’aria e del terreno, quantità di pioggia, bagnatura fogliare, umidità del terreno, direzione e intensità dei venti, ecc.

È stato presentato anche quanto emerso da prove di gestione della concimazione organica su colture biologiche di melone e cavolfiore e di irrigazione del melone e cavolo mediante il supporto dei sensori di umidità in campo, e sono state evidenziate le problematiche di controllo dell’afide lanigero sul melo e le prove in programma per il contenimento del parassita in coltivazione biologica.

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