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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia San Casciano in Val di Pesa

San Casciano, caso Laika: siglato l’accordo per il nuovo stabilimento

Stamani firmato il protocollo d'intesa tra amministrazioni e l'azienda per la creazione di un nuovo stabilimento Laika a Ponterotto nel Comune di San Casciano

Dopo la spinta del presidente della Regione si è trovato il leitmotiv per uscire dalla situazione d'impasse nel caso Laika di San Casciano. La vicenda si protraeva da tempo con l’azienda pronta ad investire nella costruzione di un nuovo stabilimento a Ponterotto. I comitati ambientalisti e alcuni consiglieri comunali si erano intraversati, visto peraltro che nell’area prescelta erano stati ritrovati resti etruschi-romani. Un mese fa 280 lavoratori protestavano davanti al Comune, e chiedevano di rivedere quello situazione di stallo, ardua da digerire durante una Crisi economica.

Le istituzioni hanno fatto la loro parte riuscendo a trovare il Filo d’Arianna. Da quanto si evince dal protocollo d’intesa firmato oggi a Firenze sarà una mediazione, un compromesso, insomma  una soluzione di equilibrio. A siglare l'accordo, il presidente Enrico Rossi insieme a Maddalena Ragni del Ministero per i Beni culturali, Maria Rosa Barbera della sovrintendenza per i beni archeologici della Toscana, oltre all'ad di Laika Caravans, Jan Gerrit Dee Haas, e al sindaco di San Casciano Massimiliano Pescini.
ACCORDO -  Laika sborserà 400mila euro per ricollocare, entro fine giugno 2013, i reperti in un nuovo sito comunale adiacente all’area naturalista-sportiva La Botte. L’azienda potrà così riprendere la realizzazione del nuovo stabilimento, assicurando lavoro a 249 persone più l'indotto. "Prevediamo di riprendere i lavori entro sei mesi - ha spiegato l'Ad Dee Haas - approfittando della buona stagione. Abbiamo già investito 6,8 milioni di euro e alla fine arriveremo a circa 30; vogliamo essere la più moderna e efficace azienda del settore". Soddisfazione è stata espressa da Ragni secondo cui "è stato seguito il criterio del bilanciamento tra gli interessi pubblici e quelli dello sviluppo di una comunità, e abbiamo trovato una soluzione di equilibrio". Soddisfazione anche da parte del governatore Rossi. "Oggi facciamo una buona cosa", "il mancato sviluppo di un territorio sarebbe una minaccia peggiore di altre perché renderebbe la Toscana e il nostro ambiente più esposti a speculazioni sulla rendita".
 

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