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Cronaca Scandicci

Morto a Scandicci: tempi lunghi per la sepoltura. Il figlio protesta

I familiari di Adolfo Zuccagnoli chiedono di avere risposte riguardo la sepoltura del proprio caro trovato senza vita sotto un cavalcavia di Scandicci. Il figlio chiede risposte immediate

Dopo la morte del padre, Adolfo Zuccagnoli, scomparso i primi di ottobre dalla sua casa, ritrovato poi senza vita sotto un cavalcavia di Scandicci, il figlio Leonardo chiede delle risposte a sistema sanitario, istituzioni e forze di polizia per sapere quando potrà seppellire il suo caro. Lo fa tramite una lettera aperta in cui ripercorre date e dinamiche della vicenda. Questo il testo integrale:

Mi chiamo Leonardo Zuccagnoli, figlio del defunto Zuccagnoli Adolfo, vi scrivo per avere risposte sull’incresciosa vicenda che affligge la mia famiglia e per la quale siete, per gli incarichi da voi svolti, direttamente/indirettamente coinvolti.

Per chi di voi fosse allo scuro delle vicende di cronaca in oggetto vado a descrivere cronologicamente gli eventi in oggetto:

- In data 4 ottobre 2012:  La mia famiglia denuncia la scomparsa di nostro padre;

-  In data 21 ottobre 2012: La salma di nostro padre viene rinvenuta ai piedi del cavalcavia di via del Pantano a Scandicci;

I medici del 118 intervenuti al recupero della salma redigevano la constatazione di decesso indicando come causa apparente/ presunta di morte la caduta da circa 10-15 metri di altezza e che la salma risulta in avanzato stato di decomposizione;

-  In data 22 ottobre 2012: Alla presenza dei CC di Badia a Settimo e del Dott. Venturi Paolo di Medicina Legale effettuavo il riconoscimento della salma di mio Padre;

-   In data 24 ottobre 2012:  Il Procuratore della Repubblica Dott. Giulio Monferini redige il nulla osta al seppellimento od alla cremazione della salma non sussistendo sospetti che la morte sia dovuta a reato;

Nel pomeriggio dello stesso giorno mi viene comunicato, dall’impresa funebre (incaricata dalla mia famiglia per le esequie di mio padre) che entro un quarto d’ora mi dovevo recare alle cappelle del commiato perché il Medico Necroscopo di turno la Dott.ssa Sonia Benassai esigeva urgentemente un mio secondo riconoscimento della salma di mio padre, (riconoscimento avvenuto semplicemente apponendo la mia firma sul certificato necroscopico redatto dalla dott.ssa Benassai) contestualmente a questo mio secondo riconoscimento della salma la Dott.ssa Benassai mi comunicava la sua impossibilità a redigere il modello ISTAT per la mancanza della causa di morte e che pertanto aveva già predisposto gli opportuni accertamenti che sarebbero dovuti iniziare il giorno successivo, alla domanda su quali erano le tempistiche in questo caso rispondeva semplicemente con un “non so”, il personale dell’impresa funebre mi conferma che l’ospedale preposto per questi esami è Torregalli;

-  In data 29 ottobre 2012: Abbiamo richiesto informazioni su mio padre all’Ospedale di Torregalli e dopo vari accertamenti dei responsabili del suddetto presidio ospedaliero, ci veniva comunicato che la salma di nostro padre non era a Torregalli e non vi era mai pervenuta;

-  In data 30 ottobre 2012: Mi sono recato dai CC di Badia a Settimo, non riuscendo a contattare il Dott. Faleg, il quale è stato poi fortuitamente, alla mia presenza, rintracciato telefonicamente dal Maresciallo dei CC,

Il Dott. Faleg riferiva telefonicamente al Maresciallo Luca Cirilli dei CC di Badia a Settimo che la salma di mio padre era ancora alle cappelle del Commiato di Careggi, che il relativo fascicolo era nelle sue mani e che c’era un problema; Ovvero ne Careggi ne Torregalli sono attrezzati per effettuare gli esami richiesti dalla Dott.ssa Benassai sulla salma di mio padre dato l’avanzato stato di decomposizione del cadavere e che quindi i suddetti esami andrebbero fatti in un apposita struttura ancora da individuare, ed aggiunge che i costi di tali esami risultano esorbitanti specialmente se per determinare la causa di morte da trascrivere su un modello ISTAT.

Immediatamente dopo la telefonata con il Dott. Faleg ed in accordo con lo stesso il Maresciallo Cirilli inviava via fax la constatazione di decesso redatta dai medici del 118 in data 21 ottobre 2012 nella speranza di poter agevolare il più possibile la soluzione di questa vicenda.
 
AD OGGI, a quasi un mese, dalla scomparsa di mio padre, io e la mia famiglia siamo ancora in attesa di poter dare degna sepoltura alla sua salma, ma soprattutto GRADIREMMO AVERE DELLE RISPOSTE DA UN PRECISO REFERENTE sulle tempistiche di questa vicenda e sull’iter che ancora deve concludersi per la salma. Tali risposte DOVUTE, anche per senso civico, portano sollievo all’ansia ed al dolore procurato da tutta questa vicenda. Riteniamo di aver atteso oltre il dovuto e siamo ormai stanchi di dover rivolgersi ad amici, conoscenti, impiegati dell’impresa funebre e Carabinieri per riuscire a capire, ed avere informazioni su chi e cosa deve fare!. Ci sembra inverosimile che NESSUNO DELLA STRUTTURA OSPEDALIERA non ci contatti direttamente per aggiornarci sui fatti, ma che dobbiamo essere Noi ad accollarsi l’onere di continue e senza esito d ricerche del personale interessato dalla vicenda.

Rimango in attesa di immediate risposte.

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