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Cronaca

Voragine Lungarno, Nardella: "Chi ha sbagliato pagherà"

Il sindaco ha parlato oggi in consiglio comunale dell'accaduto, le opposizioni attaccano: "I vertici Publiacqua tutti a casa, anche i renziani"

C'era grande attesa per la relazione del sindaco Dario Nardella in consiglio comunale sulla voragine in lungarno Torrigiani. "Non sarò breve", esordisce il primo cittadino intorno alle 16, dilungandosi poi per oltre un'ora nella ricostruzione dei fatti. Una ricostruzione appunto, ora per ora, ti quello che è successo dalla mezzanotte di martedì 24, con la il primo allagamento del lungarno Torrigiani, fino ad oggi.

"Abbiamo affrontato al meglio l'emergenza", ripete più volte il sindaco, che continua a tenere il dito puntato contro Publiacqua. Non fa nomi Nardella, ma l'accusato numero uno è sempre Alessandro Carfì, l'amministratore delegato, piazzato ai vertici di Publiacqua dai privati, che detengono il 40% della Spa.

"Il mondo ha visto aprirsi una ferita a Firenze, allo stesso modo vedrà come saremo in grado di rialzarci", dice Nardella, che non aggiunge molto in realtà alle notizie già uscite nei giorni scorsi. "È una frana di sponda, non una voragine di sprofondamento. Nelle prime ore dopo l'accaduto ho sentito le dichiarazioni più disparate, senza alcun fondamento", prosegue Nardella, parlando contro quegli "sciacalli" che avrebbero approfittato della ferita a Firenze per scopi personali e politici.

"Saranno accertate le responsabilità, poi chi ha avuto responsabilità pagherà", conclude Nardella, che nella ricostruzione dei fatti conferma l'assenza di tecnici Publiacqua il giorno del crollo sul lungarno fino a tardi. Soprattutto, dice che l'erogazione dell'acqua è stata definitivamente sospesa dalla tubazione del lungarno Torrigiani alle 9:30 del mattino. "Tre ore e mezzo dopo il crollo, questo è davvero inaccettabile", dice Francesco Torselli, di Fdi.

Nel frattempo, Publiacqua comunica che sta lavorando alla posa di una tubazione provvisoria di 50 centimetri di diametro (il "bypass di cui si è parlato nei giorni scorsi) che consentirà di ripristinare, seppur parzialmente, il collegamento dell’acquedotto attualmente interrotto in Lungarno Torrigiani. Tale intervento prevede, come detto, la posa di circa 160 metri di tubazioni in polietilene. Cinquantacinque sezioni di tubo che devono essere collegate per poi procedere agli impatti sulle tubazioni esistenti. L'intervento dovrebbe conculdersi entro la metà di questa settimana. 

Il sindaco lancia una "corsa contro il tempo" per rimettere a posto il lungarno entro il 4 novembre prossimo, anniversario, il 50esimo, dell'alluvione di Firenze, sottolineando che sarà fatto "presto e bene". Una "corsa" che in consiglio comunale non piace a tutti. "Prendiamoci più tempo, meglio invertire i termini e 'fare bene e presto'. Facciamo le cose per bene, piuttosto che volere rispettare a tutti i costi scadenze simoboliche per nuove inaugurazioni", dicono Trombi e Grassi, di Sel - Firenze a Sinistra.

"I vertici di Publiiacqua devono andare a casa, ma tutti - chiede Mario Tenerani, di Forza Italia -. Non solo l'amministratore delegato Carfì, ma anche il presidente, nominato dalla politica". Cioè Filippo Vannoni, che però non è mai stato attaccato da Nardella (Vannoni è un renziano doc).

All'attacco anche Movimento 5 Stelle e Miriam Amato di Alternativa Libera, che chiedono le dimissioni di Nardella e il cambiamento della gestione del servizio idrico, con meno utili spartiti tra privati e comuni e più soldi in investimenti. "Dal sindaco oggi non è venuta nessuna presa di posizione nè gesto di responsabilità - conclude Cristina Scaletti, de La Firenze Viva -. Non gli fa onore addossare tutte le colpe all'ultimo tecnico di Publiacqua. Chieda scusa a Firenze, senza rimpallo di responsabilità". Il sindaco ha poi confermato che i costi del ripristino del lungarno non andranno in bolletta, e che si recherà tutti i giorni sul cantiere per seguire l'avanzamento dei lavori.

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