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Cronaca

Bambini, allarme per il virus sinciziale: "Tenete i neonati a casa, il pericolo è per loro"

Boom di ricoveri per la malattia: parla il pediatra Marco Pezzati. "Vaccino negli under 11? Importante farlo"

Il Covid, oltre ad un virus da cui stare bene alla larga, ha cambiato molto intorno a noi. A pagarne le conseguenze in questo periodo sono i bambini più piccoli, colpiti ora in modo più massiccio dal virus sinciziale. Ma perché sta succedendo tutto ciò? Come possiamo proteggere i nostri figli? E il vaccino anti Covid è opportuno anche nei bambini? Ne abbiamo parlato con il dottor Marco Pezzati, pediatra di lunga esperienza: da poco ha raggiunto la pensione, ma fino a qualche giorno fa ha diretto il Dipartimento Materno Infantile della Asl Toscana centro.

Dottore, cos'è il virus sinciziale?

"E' un virus che c'è sempre stato: colpisce da ottobre a marzo. Se negli adulti non provoca sintomi particolari, se non banali raffreddori, più l'età si abbassa e più diventa pericoloso. Incide soprattutto nei bambini sotto l'anno di età, in particolare nei più deboli o affetti da patologie".

Perché quest'anno c'è stata un'infezione più massiccia?

"Le restrizioni Covid ci hanno imposto meno contatti e così non c'è stato quel sistema di naturale passaggio di anticorpi. In sostanza abbiamo meno difese. Le stesse mamme che non l'hanno preso durante la gravidanza, non hanno trasferito gli anticorpi ai loro bambini. E così i più colpiti sono proprio i piccoli nel primo mese di vita".

Quanto è pericoloso il virus?

"Nei bambini dà una forma di infezione respiratoria tipo bronchiolite, un'insufficienza respiratoria che normalmente si cura dando ossigeno ma che a volte può richiedere anche l'intubazione, che è sempre più frequente nei nostri presidi, le cui terapie intensive sono veramente piene".

Cosa si può fare per prevenirlo? Quali consigli darebbe?

"Nei primi giorni di vita un bambino deve stare a casa. Non portiamolo nei grandi magazzini, in ospedali, o ambulatori. Per un neonato è opportuno ridurre anche le visite dei parenti e amici: un adulto, anche se senza sintomi particolari, può essere un portatore sano. Cerchiamo di tenere isolati i neonati, che sono quelli che più ne risentono".

Si parla tanto in questi giorni del vaccino ai bambini sotto gli 11 anni. Lei cosa ne pensa?

"Sono sicuramente favorevole: appena sarà possibile fatelo, le strutture pubbliche si stanno già organizzando. Vorrei ricordare che nonostante tutti pensino che il Covid sia una malattia degli adulti, in Italia ci sono stati 36 decessi nelle età evolutive e centinaia di casi di ricoverati e finiti in terapia intensiva. Fare il vaccino è importante non solo per fermare la trasmissione, ma per la salute stessa dei bambini". 

Nella sua esperienza, ha percepito scetticismo nelle famiglie?

"Non particolarmente, il grosso della popolazione è favorevole. Poi è normale che i genitori chiedano un parere al pediatra. In fondo il vaccino, anche in questa età, è già stato ampiamente testato in Usa e Israele e non ha dato particolari problemi".

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