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Cronaca

Primi due casi in Europa di Coronavirus, l'esperto: "No allarmismi, ma fare attenzione"

I primi due casi in Francia, i morti salgono a 41. Fondamentale rispettare le norme igieniche

Il nuovo anno cinese inizierà in quarantena: al momento sono state isolate in Cina tredici città e più di 50milioni di persone. I morti sono 41 e gli infetti più di 1.300 (dato aggiornato al 25 gennaio). Sono stati scoperti i primi due casi europei in Francia, a Parigi e a Bordeaux, altri due a Singapore, un nuovo caso è stato confermato negli Stati Uniti, a Chicago, quattro in Australia, quattordici pazienti sono stati sottoposti a controlli in Gran Bretagna (risultati negativi), Hong Kong ha dichiarato lo stato d'emergenza, a Pechino sono stati chiusi il Museo nazionale, la biblioteca nazionale e un tratto di Muraglia cinese, qui il Capodanno è stato cancellato, come anche a Macao. A Wuhan, città focolare del nuovo virus che spaventa il mondo, sono iniziati i lavori per costruire un ospedale con mille posti letto che sarà finito entro il 3 febbraio (10 giorni circa di lavoro, forse anche meno).

Dagli studi eseguiti sul virus risulterebbe essere vicino alla Sars e che la diffusione animale-uomo sarebbe avuta tramite i pipistrelli. Secondo gli scienziati a lavoro sul Coronavirus un vaccino potrebbe essere pronto entro i tre mesi.

Per capire la situazione italiana e toscana abbiamo parlato del coronavirus con il dottor Danilo Tacconi, direttore del reparto di malattie infettive Azienda Usl sud est di Arezzo e già membro all'Unità di crisi regionale per combattere il batterio New Delhi.

Indicazioni e risposte del Ministero

Il virus in Italia: quali sono i sintomi e quali sono le direttive da seguire

Come aveva affermato il Ministero della salute italiano il rischio dell'introduzione del virus nell'UE era considerato moderato, ma non escluso, infatti ieri sera sono stati confermati i primi due casi europei, in Francia. "Tutte le strutture sanitarie hanno ricevuto la circolare ministeriale con le indicazioni da seguire e dove sono descritti i criteri per valutare eventuali situazioni sospette - spiega Tacconi -. Per eseguire la diagnosi è importante verificare la provenienza del paziente: se presenta febbre, tosse, difficoltà respiratorie e se proviene, o ha fatto ritorno in Italia, da Wuhan, o aree limitrofe, negli ultimi 14 giorni allora il paziente potrebbe aver contratto il coronavirus, per essere sicuri di ciò è necessario far eseguire i test allo Spallanzani di Roma".

I sintomi del virus cinese sono gli stessi di un'influenza, per questo il dottor Tacconi specifica che il pericolo esiste solo se i sintomi sono accompagnati da un viaggio nell'area endemica. "La situazione batteriologica al momento è localizzata nella regione cinese, che è stata messa sotto quarantena, ci sono dei casi al di fuori, ma ad oggi non sono sufficienti a far cambiare il modo di approcciarsi al virus e alla diagnosi". In Italia quindi non "bisogna fare allarmismo, è necessario però rispettare le linee guida e contrastare la diffusione a livello internazionale, per questo sono iniziati i controlli negli aeroporti con scanner termici (per verificare la temperatura) e vengono distribuiti fogli illustrativi in più lingue per istruire i viaggiatori".

Con i primi casi in Europa cambia qualcosa?

"Il rischio in Italia, ad oggi non è elevato, non ci sono casi importati, gli unici tre in Europa sono in Francia. Purtroppo quando si ha a che fare con virus che si trasmettono per via respiratoria oggi possiamo avere una situazione epidemiologica di un certo tipo e tra 3-4 giorni entrare in una fase di allerta".

"Rimane sempre il criterio epidemiologico (provenienza/soggiorno da zone dove è presente il virus) un elemento fondamentale per fare una diagnosi di sospetto".

Le precauzioni e le norme igieniche

Lavarsi le mani con il sapone, usare fazzoletti per colpi di tosse o raffreddore, possibilmente starnutire e tossire nell'incavo del gomito. "Le mascherine non sono necessarie, non sono state date indicazioni in merito. La mascherina in realtà sarebbe buona norma portarla anche quando si ha un forte raffreddore o influenza". "Il personale sanitario dovrebbe portare camici impermeabili, guanti e seguire attentamente le norme igieniche fornite dall'Oms".

Non ci sono gli estremi per vietare eventi pubblici o i festeggiamenti del Capodanno cinese in Italia, anche perchè secondo Tacconi "allora bisognerebbe vietare le manifestazioni mondane o culturali per qualsiasi virosi, anche quando si ha il picco massimo di influenza".

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