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Cronaca

Violenza: botte, abusi, sigarette spente sul corpo della fidanzata, arrestato

I carabinieri hanno arrestato un 48enne fiorentino con l'accusa di violenza sessuale e lesioni. A chiamare i militari la donna, 43enne, che è riuscita a entrare in un negozio e a dare l'allarme: "Liberatemi di lui"

Violenza sulle donne, una piaga antica quanto insopportabile. Brutalità meschina di chi, debole, dimentica l’amore e si fa aguzzino delle esistenze di chi gli sta accanto. Donne maltrattate, intrappolate nella morsa strettissima della paura, a volte ‘complici’ di un silenzio buono solo a tutelare la ‘bestia’. L’ultimo caso racconta di un uomo che per un anno ha picchiato la fidanzata, l’ha obbligata con le minacce a subire atti sessuali, a volte l’ha rinchiusa in casa, altre le ha spento sigarette sul corpo.

Un’accusa che ha portato i carabinieri ad arrestare a Firenze un fiorentino di 48 anni: i reati sono violenza sessuale e lesioni. A chiamare i militari è stata la donna, una fiorentina di 43 anni, che, dopo essere stata costretta per giorni a non uscire di casa, è riuscita a entrare in un negozio e a dare l'allarme: “Liberatemi di lui”, ha detto ai carabinieri. La donna, che aveva ecchimosi in varie parti del corpo, è stata portata in ospedale dove le sono stati riscontrato anche segni di vecchie fratture alle costole, alle gambe e alle mani, oltre a quelli di sigarette spente sul corpo.

Secondo quanto raccontato dalla donna, le violenze erano legate alle pretese sessuali o alla gelosia del compagno, con cui non conviveva. Già in passato la donna aveva presentato una denuncia, poi ritirata dietro la promessa dell’uomo di cambiare. Spesso le aggressioni avvenivano quando lui era ubriaco, come successo a febbraio: in un bar le fratturò il naso con una testata. Una volta l’ha picchiata perché lei ha risposto al cellulare di lui: a chiamare era una donna con cui lui stava cercando di avere una relazione. Qualche giorno fa lui ha finalmente trovato una casa, così ha invitato la fidanzata. Lei è rimasta a dormire. Nei giorni successivi lui non è andato al lavoro e, con le minacce, ha più volte costretto la fidanzata ad avere rapporti sessuali, obbligandola a non uscire di casa o, quando succedeva, a non allontanarsi da lui.

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