rotate-mobile
Cronaca

"L'uomo astemio? È noioso": le donne amano di più il vino. E fanno festa a Firenze

Le iniziative della più grande associazione femminile del mondo nel settore

In Italia le donne guidano il 28% delle imprese agricole con vigneto e/o cantina, il 24,8% delle imprese commerciali al dettaglio di vino e il 12,5% di quelle all’ingrosso. Dirigono il 12,3% delle cantine industriali e nel complesso il 26,5% delle 73.700 aziende italiane del vino.

È in questo contesto che Le Donne del Vino, Associazione di enologia al femminile più grande del mondo, celebrano il loro 35° compleanno con un evento che rivela il ruolo di sentinelle culturali dei produttori di vino nei territori in cui operano. L’appuntamento è a Firenze, lunedì 20 novembre alle 11 a Palazzo degli Affari (Piazza Adua di fronte alla stazione).

Nata nel 1988, l'associazione senza scopo di lucro conta oggi 1.100 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste e promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Le Donne del Vino sono in tutte le regioni italiane coordinate in delegazioni. 

Promuovono indagini sul gender gap nelle cantine e sull’uso del vetro leggero, collaborano con università e strutture formative e vogliono introdurre l'insegnamento del vino negli istituti turistici e alberghieri.

Le socie stanno inoltre realizzando il primo ricettario italiano che parte dal vino o dai vitigni autoctoni per descrivere i piatti della tradizione locale. Le azioni in favore della salvaguardia dell’identità locale e del patrimonio storico del vigneto italiano comprendono anche le degustazioni sui vini da “vitigni reliquia” e da “vigneti antichi”.

"È un grande onore per noi accogliere le Donne del vino da tutta Italia. – dice Donatella Cinelli Colombini, delegata delle Donne del Vino della Toscana - Per la prima volta in un’indagine viene indagato il ruolo fondamentale della 'gente del vino' nella salvaguardia culturale delle aree rurali in cui opera. Un patrimonio di saperi e ambiente che andrebbe perduto senza l’opera di salvaguardia dei produttori che ne fanno un elemento caratterizzante delle proprie bottiglie e del proprio storytelling. Azione che li trasforma da custodi in divulgatori e amplifica l’importanza del loro ruolo».
 
"Un modo inconsueto di celebrare un anniversario di fondazione – aggiunge Daniela Mastroberardino, presidente nazionale dell’Associazione - mettendo l’accento sull’utilità delle Donne del Vino con un contributo importante e innovativo alla civiltà del vino. Una vera pietra miliare rispetto a un nuovo campo di indagine e a un nuovo modo di guardare chi produce e consuma vino proponendoli come sentinelle dell’integrità culturale dei distretti enologici. Un’azione in cui le donne hanno un posto privilegiato così come i turisti del vino".

Le Donne del Vino promuovono il turismo del vino e contrastano la violenza sulle donne con raccolte di fondi, convegni e azioni di sensibilizzazione. Ed è rosa anche la fruizione delle attività vitivinicole  sono la maggioranza: il 66% delle esperienze in cantina sono prenotate da donne. Dato confermato da un altro fortissimo portale di enoturismo Winedering (2022) secondo il quale le donne convertono il contatto in prenotazione il 14% in più degli uomini e sono il 53% dei visitatori delle cantine.

Con una curiosità: secondo un’indagine del Professor Gabriele Micozzi della Luiss di Roma e il Live Spin Off Università Politecnica delle Marche, l’uomo astemio appare alle donne noioso e poco interessante rispetto a quello bevitore a cui si collega a un profilo colto, interessante e divertente.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"L'uomo astemio? È noioso": le donne amano di più il vino. E fanno festa a Firenze

FirenzeToday è in caricamento