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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

La storia del vicolo dello scandalo

Tra via del Corso e via degli Alighieri si trova un vicolo stretto e tortuoso. Una struttura antichissima dalla storia tutta particolare.  Conosciuto anche come vicolo del panìco (dal nome di una graminacea), da non confondere con l'omonimo vicolo in via Pellicceria, questa apertura si trova al numero 49R di via del Corso e conduce fino al numero 8 di via Alighieri.

La storia di questa viuzza ha inizio nel Medioevo fiorentino, quando venne edificato intorno al XIV secolo su ordine della Magistratura per porre fine all’insostenibile situazione che era venuta a crearsi nel quartiere. Dopo la vittoria dei guelfi sugli antagonisti ghibellini, la parte guelfa si era infatti divisa in due opposte fazioni: rispettivamente i guelfi Neri, guidati dalla famiglia Donati, membri della classe dirigente fiorentina, e i guelfi Bianchi, capeggiati dai Cerchi e più vicini al popolo, che lottarono aspramente gli uni contro gli altri per la conquista del potere. 

Entrambi abitavano però nel medesimo Sestiere di San Piero Maggiore, e la maggior parte delle case presenti in zona confinavano con quelle della fazione nemica, con tanto di mura in comune. Inutile dire che questa prossimità aveva portato ad un aumento di aggressioni e risse nel quartiere. Esasperati dai numerosi episodi di violenza, le autorità cittadine decisero di abbattere le pareti che univano le abitazioni delle famiglie nemiche, aprendo così un vicolo che il popolo ribattezzò subito come “il vicolo dello scandalo”. Una sorta di confine che delimitava le proprietà dei Cerchi e dei Donati, che anche nel nome ricordava quei vergognosi atti di violenza. 

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