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Cronaca

Tra vigili e Palazzo Vecchio è scontro frontale: parte il blocco straordinari

Un'assemblea gremita che ha decretato all'unanimità lo stop degli straordinari e la cessazione del servizi volontari. I vigili: Se pagano meno, lavoreremo di meno"

Blocco degli straordinari e cessazione al servizio volontario. Sono questi i punti approvati questa mattina dall’assemblea sindacale della polizia municipale. Due macigni scagliati direttamente contro Palazzo Vecchio. Due ‘colpi’ decisi, tanto per ribadire quanto sia profonda la frattura che separa i vigili dall’amministrazione comunale. E così nel giorno in cui si sarebbe dovuta celebrare la municipale, i sindacati hanno fatto la festa Comune: 158° anniversario annullato con i protagonisti dell’iniziativa, i vigili, traslati dalla pompa magna del Salone dei 500 al circolo 25 aprile di via del Bronzino dove si è consumata una riunione infuocata. “C’è poco da festeggiare – racconta un vigile tanto per alimentare le polemiche – qui siamo a ottobre 2011 e ancora mancano i nostri soldi. Renzi ieri ha annullato le celebrazioni sostenendo che così facendo ci avrebbe permesso di partecipare all’assemblea. Credo invece l’abbia fatto per non trovarsi un salone vuoto, cosa che sarebbe puntualmente accaduta, assemblea o meno”.

Circolo gremito, sindacati compatti, aria elettrica. “Il nodo – afferma Roberto Bologni della rsu – è sempre lo stesso: dove sono finiti i nostri soldi? Da febbraio a maggio, da maggio a giugno e poi tutta l’estate fino ad ottobre. Ma ancora i circa 500 euro che ci spettano del progetto notti non si sono visti. Ora siamo davvero stanchi di questo tira e molla. Siamo pronti a passare alle vie legali”.

La storia è lunga e tortuosa e non riguarda solo un pezzo di Palazzo Vecchio, ma l’intero pacchetto dipendenti. Prima la lotta per l’incentivo 2011, riscosso dopo lunghe trattative lo scorso maggio. Poi la questione progetti: l’accordo parlava di giugno, poi qualcosa è saltato. “Si parla di quasi 800mila euro – continua Bologni – che spettano, come da accordi regolarmente siglati, ai dipendenti della municipale, agli operatori cimiteriali, al settore cultura e sport. Non si tratta di un regalo, esigiamo quello che ci spetta”.

INCONTRO – Per questo domani mattina in via Nicolodi, quando al tavolo della trattativa si siederanno la dirigenza comunale da una parte e i sindacati di Palazzo Vecchio dall’altra, si preannunciano scintille. Si parlerà dei premi obbiettivi ma anche del nuovo contratto decentrato e quindi del fondo salariale. “Prevediamo una riunione tutta in salita – ha dichiarato Mauro Comi, coordinatore della Rsu comunale – da cui non ci aspettiamo molto, tutt’altro. All’orizzonte vediamo solo nubi minacciose che anticipano tempi balordi. È chiaro ce in questa logica i rapporti tra le parti non potranno che inasprirsi. Noi ci presentiamo al tavolo compatti e pronti alla lotta”. Discorso generale che riguarda i vigili ma che tocca da vicino tutti i dipendenti. “Siamo davvero stufi – continua Comi – del gioco delle tre carte. C’è chi ci dice mancano i soldi, chi i progetti. Questo pratica e scorretta e logorante, per questo abbiamo chiesto un tavolo comune così vedremo chi fa il furbo. Anche perché qui stiamo parlando della carne viva delle persone”.

CONTRATTO DECENTRATO – Così domani si parlerà degli arretrati 2011, i progetti, ma anche di futuro, di quel famoso contratto decentrato che sta mettendo in allarme l’intero apparato. “È un contratto datato – fanno sapere dalla rsu – di quasi 4 anni. Il Comune ha deciso di metterci mano ma ancora non c’è nulla di certo per i lavoratori, e questo è grave”. Le certezze stanno nei denari che andranno a dar corpo al fondo salariale. “Parlano di 24 milioni per il 2012 – afferma Comi – a scalare a 22 l’anno successivo. È evidente che con queste cifre tutto non ci sta e Palazzo Vecchio dovrà fare delle scelte per quel che riguarda l’organizzazione dei servizi. La verità è che vogliono tutelarsi perché hanno paura del pronunciamento della Corte dei Conti (il Mef)”.

In pratica il contratto decentrato si struttura in due parti: una fissa, che va a coprire capitoli come le progressioni di carriera maturata, e l’altra variabile che garantisce premi incentivanti, turni, progetti. Tanta l’oscillazione dei soldi, la parte variabile, diversi i connotati delle prestazioni offerte. Il tutto non perdendo mai di vista due capisaldi fissi: patto di stabilità e spending review.

Per questo durante l’assemblea, quando si affronta questo passaggio, l’umore dei lavoratori si ‘incattivisce’. “Se ci saranno meno soldi – afferma una delegata sindacale al microfono – lavoreremo di meno. È finito il tempo in cui facevamo tutto a poco. Ora facciamo tre notti a settimana, vorrà dire che da qui in avanti ne faremo una. Se la nostra paga tornerà quella di 10 anni fa di conseguenza le nostre prestazioni torneranno a quegli anni”. Per questo il voto al blocco degli straordinari e dei servizi volontari passa all’unanimità. “Se saremo compatti i dirigenti per farci lavorare fuori dal turno dovranno forzare sulla leva dell’atto amministrativo”, afferma Bologni (la legge prevede 100 ore l’anno in regime ‘forzoso’) che tuttavia avverte: “a quel punto qualcuno dovrà metterci la faccia”.

Le parole di Mauro Comi, coordinatore della Rsu di Palazzo Vecchio



 
 

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