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Cronaca Coverciano / Via del Mezzetta

Via Mazzetta: licenza sospesa per associazione culturale

A causa di numerose risse avvenute nel locale

Licenza sospesa per 15 giorni a un'associazione culturale di via Mazzetta. La notifica è arrivata ieri sera al presidente dell'associazione dai carabinieri della stazione di Palazzo Pitti. 

Il provvedimento è stato emesso dal Questore di Firenze su richiesta dei carabinieri della zona. E' stato dovuto a seguito di diversi episodi criminosi verificatisi all’interno del locale di ritrovo dell’associazione, da ultimo un’aggressione in danno di due giovani, ricorsi alle cure mediche, avvenuta la notte del 13 gennaio.

I carabinieri hanno riportato al Questore anche altri fatti violenti: il 5 gennaio un gruppo di giovani che frequentavano il locale, hanno rubato la statuetta del Bambini Gesù dal Presepe allestito sul sagrato della Basilica di Santo Spirito; mentre nel gennaio e nell’aprile 2018 si sono verificate altre due aggressioni nella struttura dove si trova l'associazione.

Anche i residenti hanno segnalato che qualcosa non andava, dichiarando che quel luogo era diventato un ritrovo di giovani dediti al consumo alcol e di sostanze stupefacenti. Per i residenti era diventato un problema visto che per tutta la notte sentivano schiamazzi e urla dei ragazzi. 

La replica dell'associazione

Secondo i rappresentanti dell'associazione, che ha parlato tramite il proprio legale, sarebbe invece il locale la 'parte lesa' in questa vicenda.

“Ci teniamo a precisare che la nostra associazione nella serata di venerdì è stata vittima di una aggressione violenta ad opera di un gruppo di persone, presumibilmente provenienti da Roma, che intendevano con la forza fare ingresso nel locale al solo scopo di aggredire un ragazzo ed una ragazza fiorentini, gà precedentemente dagli stessi percossi in prossimità di piazza Santo Spirito, a cui il club aveva dato rifugio a loro protezione”, si legge sulla pagina Facebook dell'Associazione Culturale Gaus Club Disagio, locale più noto in città proprio con il nome di 'Disagio'.

“L'associazione agirà nelle sedi appropriate a tutela dei propri diritti”, si conclude il comunicato, nel quale si fa appello anche a testimoni che fossero stati presenti nella serata in questione per portare la propria testimonianza.

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