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Cronaca

Bimba dimenticata in auto: il brevetto per evitare le tragedie esiste ed è toscano

Dopo la tragedia di Vada, l'assessore regionale Ceccarelli segnala al ministro Del Rio il brevetto del seggiolino creato tre anni fa da alcuni studenti di Arezzo

La tragedia della bimba dimenticata per ore sotto al sole dalla madre a Vada forse si poteva evitare. In aiuto della madre, che ha confessato di aver avuto un vuoto di memoria, poteva arrivare un dispositivo inventato tre anni fa proprio nella nostra regione da alcuni studenti dell'Itis Fermi di Bibbiena (Arezzo). Si tratta di un seggiolino che "avverte" mamma e papà nel caso in cui il bambino sia rimasto chiuso in auto accendendo le frecce, facendo suonare il clacson e addirittura inviando un sms ai loro cellulari.

Proprio sul seggiolino 'salva bebè' oggi l'assessore regionale alle infrastruture e trasporti Vincenzo Ceccarelli ha scritto una lettera al ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Del Rio e al vice ministro Riccardo Nencini.

 "Il dramma consumatosi in questi giorni a Vada, con l'ennesima morte di un piccolo innocente, lasciato in auto, è un grande dolore per l'intera comunità toscana" scrive Ceccarelli nella missiva. "Di fronte a questi eventi non possiamo restare indifferenti e neppure inerti. Anche perché la tecnologia ci aiuta a trovare risposte concrete anche a problemi come questo".

I creatori del seggiolino sono 16 ragazzi che all'epoca frequentavano la terza classe, coordinati dal professor Pier Luigi Bargellini con l'assistenza del tecnico Alberto Larghi. "Dalla scuola ci hanno assicurato che produrlo non costerebbe molto – scrive l'assessore a ministro e viceministro – è quindi un progetto sul quale il Governo può intervenire direttamente al fine di salvare vite innocenti".


 

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