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Università, i capi religiosi lanciano un messaggio di pace. Il rabbino capo: "Criticare la politica di Israele non significa essere antisemiti" /VIDEO

L'incontro con gli studenti nell'aula magna ricordando anche la fiaccolata di ottobre. L'Imam: "Ho conosciuto l'antisemitismo in Italia, non in Palestina"

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"È importante che l'Università senta il bisogno del dialogo con le comunità religiose”. Sono le prime parole dette dall'Imam di Firenze Izzedin Elzir per sottolineare l'importanza dell'incontro “Le comunità religiose dialogano con gli studenti” avvenuto nell'aula magna dell'università. Un incontro che vedeva la presenza insieme al presidente dell'Unione delle comunità islamiche d’Italia (Ucoii), dell'abate di San Miniato al Monte, padre Bernardo Gianni, e di Gad Piperno, rabbino capo di Firenze. 

La fiaccolata

L'incontro ha visto tanti studenti affollare l'aula magna di piazza San Marco. Tra gli argomenti affrontati, anche la fiaccolata per la pace di quattro mesi fa. “Un momento unico che non ha avuto eguali – spiega il rabbino capo – e la caratteristica di quel momento è stata il rispetto. Un momento straordinario. Firenze è uno dei luoghi dove succedono cose in positivo uniche in Italia se non nel mondo”. “È rimasta nel cuore di molti fiorentini – osserva padre Bernardo – è un patrimonio che ispira ancora oggi manifestazioni di pace. Non è scontato”.

Antisemitismo

Visto il momento, il tema dell'antisemitismo ha tenuto banco. “Sono nato e cresciuto in Palestina dove c'è un'occupazione ma questo non guasta i miei rapporti con gli amici ebrei – precisa l'Imam – e l'antisemitismo l'ho conosciuto qui, non in Palestina”. Alle parole di Elzir, hanno fatto seguito quelle del rabbino di Firenze. “A Firenze lo abbiamo visto meno di altri posti – ammette – mentre a Roma abbiamo visto le pietre di inciampo imbrattate, slogan inaccettabili, fuori dalla realtà. E soprattutto delle associazioni tra il 27 gennaio e quanto sta accadendo, che non hanno senso. Per quanto riguarda gli attacchi al console Carrai, io ricordo che sono un capo religioso e non un capo politico. Gli attacchi personali, assolutamente massima solidarietà" 

Una delle tematiche chieste dagli studenti era la possibilità di criticare la politica dello stato di Israele e non essere tacciati di antisemitismo. "La critica politica a un governo non può essere antisemitismo - sottolinea Piperno - La negazione al diritto di esistere e anche di difendersi, sì". 

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