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Cronaca

Tunnel Tav: lavori pronti a ripartire. La Foster? Costa troppo

Ferrovie risponde alle domande di Nardella: sì alle fermate San Salvi e Guidoni, Santa Maria Novella resta centrale

La stazione Tav di Foster non si farà più perché i suoi costi di gestione sarebbero troppo alti rispetto alle esigenze dei passeggeri, come dimostrano i numeri di esperienze simili come Bologna (che ha creato numerosi problemi e disagi ai cittadini di via de' Carracci nella realizzazione dei lavori), Roma Tiburtina e Torino Porta Susa. La stazione centrale per il trasporto ad alta velocità rimarrà Santa Maria Novella e i lavori per il tunnel ripartiranno dopo l'istruttoria del Ministero dell'Ambiente sul piano delle terre di scavo, per cui "nei prossimi giorni il Contraente Generale provvederà a trasmettere le integrazioni richieste". 

E' quanto emerge dalle risposte fornite dall'Ad di Ferrovie Maurizio Gentile al sindaco di Firenze Dario Nardella che aveva posto all'azienda di trasporto dieci domande sul nodo Tav. Ferrovie ha dato l'ok sulle nuove fermate "San Salvi" e "Guidoni" suggerite dal sindaco. Ma restano ancora molte incognite sulla fermata dei treni dell'alta velocità a Firenze, oltre che sull'iter di realizzazione dei lavori. Mentre sul destino dell'area ex Macelli, già dilaniata con il camerone per la Foster (che non si farà), Ferrovie, proprietaria dell'area, lascia velatamente intendere che la soluzione dovrà essere concordata. 

"Alcune risposte ci soddisfano, come l'impegno a realizzare le nuove fermate San Salvi e Guidoni e riqualificare quelle esistenti a servizio dei pendolari e a favore di chi va all'aeroporto; la centralità della stazione alta velocità in raccordo con il trasporto regionale; la conferma dei 100 milioni di euro per il territorio - ha commentato Nardella - su altri aspetti, come i tempi di realizzazione dell'opera e di miglioramento del servizio regionale, il futuro della stazione Foster, la gestione complessiva del nodo alta velocità e dell'assetto urbanistico, vogliamo approfondire e condividere una valutazione definitiva con la Regione, una volta esaminati attentamente i documenti tecnici".

Resta sconcertante la valutazione di Ferrovie sulle scelte operate fino ad oggi sulle stazioni, la vera ragione che a Firenze ha indotto a ripiegare su altre soluzioni. Ferrovie spiega infatti che "a fronte di grandissimi spazi necessari, la frequentazione dei passeggeri è molto bassa, essendo limitata ai soli clienti Av (alta velocità ndr), rendendo così non appetibile la commercializzazione dei servizi accessori che i clienti comunque si aspettano (bar, ristoranti, giornali, ecc.), con insoddisfazione degli stessi e e la mancata copertura di una quota acettabile dei costi di gestione (non meno di 6 milioni l'anno per una stazione come la "Foster")".

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