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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Tumori della pelle in aumento in Toscana 

In Toscana si registra un aumento, con una stima che è passata da un nuovo caso ogni 180 individui negli anni '90 ad un nuovo caso ogni 120 individui. Istituita una rete regionale

Aumentano i tumori della pelle in Toscana come nel resto d'Italia e in tutta Europa. Motivo per cui la nostra Regione ha istituito, prima regione in Italia, la Rete clinica regionale per il melanoma e i tumori della cute

Melanoma, tumore in aumento 

In Europa l'incidenza del melanoma negli ultimi decenni è andata raddoppiandosi ogni 12-15 anni, tanto che oramai si parla di "epidemia di melanoma". Anche in Toscana si registra un aumento, con una stima che è passata da un nuovo caso ogni 180 individui negli anni '90 ad un nuovo caso ogni 120 individui attualmente, per un totale di circa 1.000 casi per anno (dati AIRTUM, Registro Toscano Tumori), mentre i pazienti che effettuano biopsia del linfonodo sentinella per melanoma sono circa 350 ogni anno e circa 70-80 quelli sottoposti a linfodenectomia nell'intera regione. 

Il melanoma colpisce frequentemente l'età giovane-adulta, nella fascia di età 20-44 anni il melanoma è il secondo tumore come incidenza dopo il tumore della mammella nelle donne e il tumore del testicolo negli uomini, e per questo motivo è ritenuto uno dei tumori che determina uno dei valori più alti di perdita di anni di vita attesa. Ogni anno, in Italia, il melanoma fa registrare circa 1.500 decessi. Nella stragrande maggioranza, circa l'85 per cento dei casi, viene diagnosticato in fase precoce e questo fa aumentare considerevolmente la probabilità di guarigione, si parla infatti di prevenzione primaria, che si esplica attraverso campagne sanitarie che fanno diminuire l'incidenza (molto importante nei bambini), e di prevenzione secondaria con l'incremento proprio della diagnosi precoce che fa diminuire la mortalità specifica e aumentare la sopravvivenza. 

La lotta al melanoma 

La lotta al melanoma si basa essenzialmente sulla prevenzione, su una diagnosi precoce e il trattamento chirurgico; l'asportazione di melanomi "sottili" si associa ad un'ottima sopravvivenza, circa il 95% per lesioni <1 mm di spessore, mentre la stessa si riduce al 50-55% per lesioni >4 mm di spessore. 

Nelle forme avanzate la svolta è avvenuta con l'avvento delle nuove terapie target a bersaglio molecolare e dell'immunoterapia, la sopravvivenza dei malati con malattia metastatica è passata dal 5 al 20-25 per cento dopo 3 anni e, in alcuni casi, oggi può arrivare fino a 10 anni. 

La rete clinica regionale per il melanoma e i tumori della cute 

La rete regionale è costituita da tre poli, rappresentati da una Melanoma Unit per ciascuna Area Vasta nella quale vengono integrate le strutture dell'Azienda USL con quelle dell'Azienda ospedaliero universitaria, in raccordo con Ispo. Sono già attive la Melanoma Unit dell'Area vasta Centro coordinata dal dottor Lorenzo Borgognoni e la Melanoma Unit dell'Area Vasta Nord Ovest la cui responsabilità è stata affidata al dottor Giovanni Bagnoni ed è in via di costituzione la Unit dell'Area Vasta Sud Est. 

La Rete regionale per il melanoma e i tumori della cute ha anche il compito di promuovere la ricerca, in collaborazione con l'Università e i Centri di Ricerca  

Prevenire il melanoma, i consigli degli esperti 

La prevenzione primaria abbatte il rischio: è necessario esporsi ai raggi del sole con le dovute regole, aumentando di giorno in giorno i minuti, per permettere lo sviluppo graduale dello schermo cutaneo di melanina che è un meccanismo di difesa dell'organismo. Il problema principale è rappresentato dai raggi ultravioletti, i cosiddetti Uvb che agiscono, in particolare, fra le ore 11 e le 16 e che sono meno penetranti ma più energetici di altri tipi di raggi e agiscono soprattutto sullo strato intermedio fra superficie della pelle e sottocute, dove si trovano i melanociti che, se eccessivamente stimolati, possono subire alterazioni della loro attività che possono portare alla comparsa di lesioni anche dopo molti anni. Sotto i tre anni i bambini non andrebbero mai esposti al sole in maniera diretta, una scottatura grave da piccoli raddoppia la possibilità di sviluppare un tumore cutaneo in età matura. Le ricerche dimostrano che una serie di accortezze e l'uso regolare di un protettivo solare riducono fino al 78% l'insorgenza di alcuni particolari tumori della pelle. Salvo rare eccezioni, gli indumenti chiari non intercettano i raggi più pericolosi per la pelle, tant'è vero che le popolazioni che vivono nel deserto hanno da sempre utilizzato abiti scuri. Recentemente alcuni paesi, come l'Australia, hanno addirittura messo in commercio indumenti con un "indice di protezione solare" certificato.
 

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