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Cronaca

Colossale truffa nel mondo del vino: Brunello e Champagne falsi

I carabinieri del Nas smantellano una rete che aveva esportato vini da discount spacciandoli per pezzi pregiati 

Vino in cartone spacciato per Champagne, Brunello e Barbaresco. Bottiglie smistate in Italia anche se i "soldoni" si facevano sulle piazze estere con acquirenti in Spagna, Germania, Belgio, Francia e Stati Uniti. Un mercato parallelo, forte di migliaia di spedizioni, che viaggiava su Internet sfruttando la piattaforma "E-bay". I carabinieri del Nas di Firenze hanno però scoperto la rete di contraffazione e stamani sono scattate otto perquisizioni nelle province di Avellino, Barletta-Andria-Trani, Brescia, Como, Foggia, Pisa, Prato e Roma. Undici gli indagati, in concorso, per contraffazione. 

L’indagine è nata nell’ottobre del 2018 dopo una serie di segnalazioni di ditte del settore vinicolo in merito a vendite anomale sulla piattaforma di aste on line di bottiglie di vino pregiato con un contenuto diverso da quelle indicato in etichetta.

Gli approfondimenti svolti hanno portato gli uomini dell'Arma in Toscana. I militari hanno scoperto che una coppia di Prato, commercianti nel settore dell'enologia, si occupavano di ritirare le bottiglie ormai vuote dal mondo della ristorazione. Una miriade di etichette di pregio (con marchi di denominazione IGT/DOC/DOCG)  di noti brand toscani, piemontesi e di bollicine francesi. 

Risalendo la penisola i militari sono arrivati fino a Brescia dove hanno localizzato una centrale di contraffazione di vini nascosta in uno scantinato. Qui hanno trovato il punto dove venivano stoccate bottiglie, capsule, carta da imballaggio, tappi, gabbiette da spumante e confezioni di vino rosso in formato bag in box.

Da quanto appurato, i "vuoti" venivano puliti e riempite di nuovo con vini da hard discount. Poi si procedeva con la sigillatura con tappi in sughero e capsule contraffatte. Quindi la vendita dei falsi top di gamma a prezzi competitivi, arrivando a "picchi" da oltre mille euro per alcune bottiglie di magnum.

La collaborazione di Ebay

Alle indagini dei carabinieri hanno collaborato Ebay, grazie al quale è stato possibile tracciare le transazioni eseguite, e i rappresentanti di sedici aziende costituenti il gotha della produzione vitivinicola italiana.

Proprio sul canale di vendita si è scoperto che gli indagati utilizzavano decine di account sia per far lievitare il prezzo delle aste sia per produrre false recensioni positive (feedback) in modo che venisse accreditata attendibilità e affidabilità dei venditori. 

Le indagini continuano, anche con la collaborazione dell'Europol, per verificare la destinazione di ingenti partite di vini contraffatti destinate all’estero. 
 

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