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Cronaca San Casciano in Val di Pesa

Truffa di una finta broker ai risparmiatori: aveva raccolto 1,2 milioni di euro

Arrestata una finta broker che truffava i risparmiatori. Assumeva le vittime poi si faceva consegnare il denaro contante con la promessa di interessi elevati: era riuscita a sottrarre 1,2 milioni di euro

Una sedicente broker fiorentina, di 61 anni, si rivolgeva a ignari risparmiatori presentandosi come esperta in investimenti azionari, in grado di assicurare un redditizio ritorno economico.

L’attività illecita partita tra il 2005 ed 2007 funzionava come una “catena di S. Antonio”, il denaro che le veniva consegnato era speso dalla donna ed, in minima parte, utilizzato per pagare gli interessi a creditori precedenti.

FINO AL 2005 - La donna sino al 2005 ha svolto la sua attività illegale nel pratese, da dove si è trasferita dopo esser stata indagata in dodici diversi procedimenti penali per reati tra cui associazione a delinquere, truffa e raccolta abusiva di risparmio per oltre 7 milioni di €.

Dal 2005 la donna risiedeva nel capoluogo toscano e nel 2008 è stata indagata per truffa anche dalla Procura di Firenze per fatti analoghi a quelli di Prato. Anche qui truffe si sono basate sull’abusiva raccolta del risparmio. I futuri investitori di Sesto Fiorentino e San Casciano Val di Pesa, grazie  agli annunci di lavoro pubblicati su “la Pulce”, venivano assunti come autista, infermiera o collaboratore domestico.

Il colloquio preliminare con il futuro dipendente consentiva alla donna di accertare il profilo  della  “vittima”. Dopo aver indotto i suoi collaboratori a consegnarle i loro risparmi, la donna li licenziava dopo alcuni mesi con scuse banali. Quando i soggetti reclamavano il loro denaro, la donna o non si faceva trovare o dava delle piccole somme a titolo di interessi. Dalla documentazione consegnata da una delle vittime sono state rinvenute numerose scritture private redatte contestualmente alla consegna del denaro tipo “da investire nel mercato borsistico o straniero”.

SCRITTURE - Nelle scritture private si stabilivano: interessi mensili con tassi dal 12 al 14 %, scadenza entro 12mesi, il rinnovo tacito dell’investimento oltre al diritto di recesso con preavviso bimestrale. Era anche previsto la trasformazione dell’investimento in un “vitalizio” con il versamento del 40% della somma investita. Il denaro consegnato alla donna, quasi tutto in contanti, variava da i 15mila a 20mila euro: in un caso si è arrivati anche a 250.000 €. La somma complessiva ammonta a 1,2 milioni di euro con in tutto 40 risparmiatori coinvolti.
 

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