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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Troppa grazia, Sant’Antonio! Storia di un detto fiorentino

Anche Firenze ha il suo Sant’Antonio, un uomo a cui è legata l’origine di un famosissimo detto. Dopo aver fondato il Convento di San Marco e l’associazione dei Bonomini di San Martino, Antonio Pirozzi divenne Vescovo di Firenze intorno alla metà del XII secolo. Meglio conosciuto come “Antonino” per via della sua esile corporatura, fu uno degli uomini di chiesa più amati di sempre.

La sua residenza era situata in una palazzina in via dello Studio, come ricorda ancora oggi una effige in marmo sulla facciata, dove era solito ricevere i cittadini che gli si rivolgevano per chiedere aiuto spirituale, tanto da essere presto ribattezzato come “Antonino dei consigli”. Si racconta che Dante Pitti e sua moglie Marietta non riuscissero ad avere figli e per questo motivo si rivolsero all’amatissimo vescovo. Poco dopo essere stati ricevuti dal Santo, la coppia si trovò in attesa del primo figlio, a cui dettero il nome Guido. La grazia di Sant’Antonio però non si limitò a dar loro un unico erede: nel giro di pochi anni infatti, la donna partorì ben sei figli. Di fronte alla storia dei due coniugi, sconcertati e interdetti da questa prole così numerosa e improvvisa, il popolo fiorentino coniò il celebre motto giunto fino ai giorni nostri: “Troppa grazia, Sant’Antonio!”.  

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