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Martedì, 30 Aprile 2024
Nuovo stop / Figline Valdarno

Controllo tecnico a un treno, maxi ritardi sulla linea Firenze-Roma

A Figline pendolari fatti tornare indietro, ancora polemiche sulla mancanza di comunicazione

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Nuovo giorno vecchi problemi per i pendolari del Valdarno anche oggi costretti a fare i conti con pesanti ritardi dovuti a un controllo tecnico a un treno a Firenze Rovezzano attorno alle 7.55 con la circolazione ripresa gradualmente dopo circa due ore ma tornata regolare soltanto attorno alle 12.20

Molti i treni instradati sulla linea convenzionale tra Firenze Rovezzano e Valdarno; numerosi gli Av e Intercity che hanno registrato un tempo di percorrenza superiore a 60 minuti, mentre l’Ic 580 Foligno-Milano ha terminato la propria corsa a Firenze Campo Marte, come riporta il sito di Trenitalia. 

Disagi per tutti, ma grottesca la situazione vissuta da chi era a bordo del Regionale 4070 che, poco dopo Figline, ha fatto “retromarcia” fermandosi nella stazione valdarnese. E la polemica scoppia sul gruppo Facebook del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima: “Prima annunciano la marcia indietro per un guasto al treno precedente. Ma sulla app scrivono che è per la congestione sulla linea. Ma perché ci pendono in giro così? Siamo già a 50 minuti di ritardo”. Con la rabbia aumentata dal veder passare sulla linea i treni Alta velocità.

Sull’ennesimo caso torna a farsi sentire il Movimento consumatori Arezzo:  “Ancora una volta dobbiamo denunciare le condizioni di un servizio di trasporto pubblico regionale e locale scandalose, forse addirittura da paese in totale regresso. Il treno 4070 delle 8.09 con partenza da Figline Valdarno, diretto a Firenze Smn risulta essere bloccato lungo la linea ferroviaria senza motivazioni precise e concordanti. Infatti, gli annunci dati a bordo treno sono diversi rispetto a quelli riportati sul sito di Trenitalia”, comunicano in una nota dove attaccano anche la Regione: “Ad oggi non ci sta dando nessuna prova di aver recepito il problema né tanto meno di cercare soluzioni per garantire il diritto alla mobilità.  La situazione è davvero grave e ha dell’incredibile, coloro che hanno il potere in materia non agiscono, ci chiediamo quindi perché non dimettersi se non si riesce a fare il proprio lavoro?. Davvero il presidente Eugenio Giani e l’assessore Stefano Baccelli non hanno nulla da dire?”.

Forse lo diranno nella prossima riunione con i vertici di Rfi e Trenitalia, originariamente in programma lo scorso 26 marzo e poi posticipata a dopo Pasqua, senza però che fosse comunicata una data precisa. 

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