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Cronaca

Malasanità, malata per una trasfusione infetta ma Asl non risarcisce

Questa la storia di Brunina Cunzolo, affetta da epatite dopo una trasfusione sbagliata e ancora in attesa di risarcimento dopo la condanna nei confronti dell'Asl

Dura da 26 anni la lotta della signora Brunina Cunzolo, contro la Asl di Firenze. Tutto è iniziato nel 1987 quando la signora Cunzolo, a causa di un'emorragia post-parto, fu sottoposta ad una trasfusione presso l'ospedale di Careggi. Una trasfusione che le ha cambiato la vita, o come dice lei “rovinato”.

“Da quel giorno la mia vita è cambiata radicalmente – spiega Cunzolo - la malattia che ho contratto a causa della trasfusione oltre a provocarmi gravi problemi fisici, costringendomi a letto per intere giornate, mi impedisce di svolgere qualsiasi tipo di lavoro”.

La trasfusione, infatti, risultò infetta e le fu diagnostica un'epatite cronica da virus Hcv positivo. Nel 2003 Cunzolo iniziò una procedura legale e dopo un'attenta consulenza tecnica le fu riconosciuta una lesione permanente dovuta a trasfusione infetta.

A quasi 10 anni, nel settembre di due anni fa, il Tribunale di Firenze condanna l'Asl che a quel tempo di chiamava ancora Usl 10d ad un risarcimento di 83 mila euro. A due anni dalla sentenza, però la signora Cunzolo ancora non ha ricevuto il pagamento.

“A questo si aggiunge una condizione economica difficile – continua Brunina Cunzolo - da sostenere per me e per la mia famiglia. Credevo di ritrovare un po’ di serenità dopo la sentenza del tribunale ma così non è stato, visto che a due anni di distanza quel denaro che l’Asl mi deve, ancora non è stato versato”.

L'ultimo contatto avuto con la Asl è stato circa un mese fa come spiega l'avvocato Maria Belardinelli. “L'ultimo contatto è di circa un mese fa, quando ci è stato spiegato che l'azienda sta valutando un'ipotesi di causa nei confronti di Fondiaria, la compagnia assicurativa a cui all'epoca faceva riferimento l'azienda sanitaria. A noi questo non interessa, ed ci rivolgiamo direttamente all'assessore regionale alla Sanità Luigi Marroni perchè si attivi immediatamente per farci capire come sbloccare la situazione e fare ottenere quel risarcimento che il tribunale ha riconosciuto alla mia assistita”.

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