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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Toscana: emergenza morti sul lavoro

Consiglio regionale dedicato alle morti bianche

Più autonomia alla Regione per rafforzare le politiche di sicurezza nei luoghi di lavoro. E' la proposta che arriva dal presidente della Toscana Enrico Rossi al Consiglio regionale straordinario di ieri dedicato alle morti bianche.

Quanto accaduto da gennaio, spiega Rossi, “è veramente impressionante, il presidente della Repubblica ha avuto parole importanti per rimettere al centro il tema della sicurezza sul lavoro. Nella mia esperienza, piuttosto lunga, devo dire che è vera l’idea che l’incidente nei luoghi di lavoro non è fatalità. E tutte le volte che la comunità-impresa si è impegnata, i risultati si sono visti, anche laddove pareva impossibile raggiungerli”. Il presidente ha ricordato Piombino, dove “le morti sul lavoro sono cessate dopo che si è presa una grande iniziativa, eppure la situazione era complicatissima”.

Sull’incidente di Livorno: “Mi ha colpito particolarmente la situazione di Livorno. È inquietante domandarci se ciò che accaduto è frutto di una scintilla. La sequela di operai morti nelle cisterne nel nostro paese è inquietante: manca una direttiva specifica in applicazione della legge 81”. Per la corretta applicazione di quella legge, ricorda il presidente, “manca anche la certificazione delle imprese”.

Lo sguardo di Rossi si è poi rivolto a i due operai scomparsi tragicamente nel porto di Livorno. “La vicenda chiama in causa diverse competenze sul quale bisogna lavorare - ha detto -. Mi prendo l’impegno a farlo nei prossimi giorni. Bisogna contestualizzare la necessità della sicurezza sul lavoro al porto, sulla quale la Toscana ha fatto cose egregie, con una situazione complessiva che chiama in causa la legge Seveso sulle aziende ad alto rischio e la legge 81. Da Livorno proviene un segnale forte che ci chiama a verificare se l’integrazione delle competenze sia a un livello adeguato”.

Sicurezza sul posto di lavoro, lotta all’evasione fiscale e lotta al lavoro nero: “Questi i tre piedi della legalità sul lavoro. A Prato sono state le imprese a chiedere di fare più controlli. Dobbiamo porre una questione politica e fare come Regione la nostra parte. Cercheremo di estendere i progetti speciali per quanto possibile e se i nostri bilanci sono a posto, vorremmo avere la possibilità di assumere. Se nascesse un centro di studio ed elaborazione delle politiche su questi temi, questo potrebbe spingere la Toscana ad avere un ruolo attivo”. Il presidente chiude con un invito: “Sono contento che i sindacati nazionali abbiano scelto la Toscana e Prato per celebrare il Primo Maggio. La Regione sarà lì”

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