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Cronaca

Ecomafia: boom di reati ambientali in Toscana

La nostra regione si conferma tra le più colpite, la maggior parte dei crimini nel settore dei rifiuti. Legambiente: “Fare di più”

Boom di reati ambientali in Toscana. Le infrazioni accertate nel 2017 nella nostra regione sono state 2mila138, in netta crescita rispetto ai 1.732 casi segnalati l'anno precedente. Lo segnala il rapporto Ecomafia 2018, presentato questa mattina da Legambiente.

La Toscana mantiene la posizione più alta in classifica tra le regioni del centro-nord e resta al 6° posto nella classifica nazionale, subito dopo quelle a tradizionale presenza mafiosa: Campania, Calabria, Sicilia, Puglia e Lazio. A parlare ancora una volta sono i numeri: 2.138 infrazioni accertate (corrispondenti al 7,1% sul totale dei reati accertati su scala nazionale).

In linea generale, quest’anno si registra un peggioramento nel settore del cemento illegale (sale dal 7° al 6° posto) e in quello dei rifiuti dove, sempre in negativo, sale dal 6° al 4° posto nella classifica italiana. Peggiora lo status toscano anche su archeomafie e incendi dolosi.

“Nonostante nella lotta contro le ecomafie si stia percorrendo la strada giusta con la legge in vigore sugli ecoreati, ci sono ancora molte criticità da affrontare e sanare, è necessario fare di più”, dice Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana, accompagnato nella presentazione da Nino Morabito, coordinatore nazionale ambiente e legalità dell'associazione, don Andrea Bigalli, referente regionale di Libera, e dal colonnello Luigi Bartolozzi, comandante dei carabinieri forestali di Firenze. Legambiente plaude ad ogni modo ai “più efficaci strumenti investigativi” offerti dalla nuova legge sugli ecoreati (la legge 68 introdotta nel 2015).

Rispetto allo scorso anno in Toscana sale il numero di denunce (da 1.484 a 2.222), di arresti (da 0 a 14) e di sequestri (da 292 a 412). “Nel 2016, grazie alla legge 68, stando alle elaborazioni della nostra associazione, le forze di polizia hanno contestato ben 574 ecoreati, più di uno e mezzo al giorno, denunciando 971 persone fisiche e 43 giuridiche (aziende), emettendo 18 ordinanze di custodia cautelare e sequestrando 133 beni per un valore che sfora i 15 milioni di euro. Emerge un quadro di aggravamento della situazione che non può spiegarsi con la sola motivazione di una maggiore azione di contrasto messa in opera da magistrati e forze di polizia. Si tratta di un trend in crescita che tocca i rifiuti come il ciclo del cemento, per non parlare degli incendi, per i quali per il 2017 può a buon diritto esser coniato l’epiteto di annus horribilis”, dichiara Ferruzza. Il settore dove si riscontra il maggior numero dei reati è quello dei rifiuti.

CICLO DEI RIFIUTI 

Per quanto riguarda le attività organizzate di traffico illecito dei rifiuti la nostra regione sale al 4° posto nella classifica nazionale, con cifre a dir poco preoccupanti: 539 infrazioni accertate nel 2017, il 7,4% del totale nazionale; aumentano anche le persone denunciate (779), gli arresti (10) e i sequestri effettuati (218). Su scala provinciale le maggiori criticità si evidenziano nella provincia di Firenze (74 infrazioni accertate, 1,8% su totale nazionale, 101 denunce), seguita da Livorno (41 infrazioni accertate, 1% su totale nazionale, 72 denunce) e da Siena (34 infrazioni accertate, 0,8% su totale nazionale, 48 denunce). 

CICLO DEL CEMENTO

Il mattone selvaggio è servito, in alcuni contesti, per spalancare le porte alle ditte in odore di mafia. Quest’anno la Toscana sale dalla settima posizione alla sesta, aumentano anche le infrazioni accertate: da 222 a 251, (il 6,4 % sul totale nazionale), delle persone denunciate (428); diminuiscono invece i sequestri effettuati (da 61 a 50). Su scala provinciale le maggiori criticità si evidenziano nella provincia di Livorno (53 infrazioni accertate, 1,2% su totale nazionale, 62 denunce), seguita da Siena (53 infrazioni accertate, 1,2% su totale nazionale, 76 denunce) e da Firenze (37 infrazioni accertate, 0,9% su totale nazionale, 41 denunce). 

PIRATI DI BIODIVERSITÀ 

Racket degli animali, bracconaggio, commercio illegale di specie protette, allevamenti illegali, pesca di frodo, ma anche (viste le nuove norme) maltrattamento degli animali di affezione. La Toscana scende al 7° posto della classifica, con 354 infrazioni accertate, con una percentuale sul totale del 5,1%, 318 denunce e 83 sequestri. Nella classifica provinciale dell’illegalità contro la fauna però compare anche Livorno tra le città italiane più colpite dal fenomeno, con 174 infrazioni accertate e ben il 2,9% sul totale nazionale. 

L’ARTE RUBATA (ALIAS “ARCHEOMAFIE”) 

Altro anno intenso per le forze dell’ordine, in particolare per il Nucleo TPC (Tutela del Patrimonio Culturale) dei carabinieri, per le cosiddette archeomafie. Inquirenti alle prese coi tanti reati commessi ai danni del nostro immenso patrimonio storico-culturale. A presidiare la classifica nazionale, come una delle regioni maggiormente colpite dai ladri di opere d'arte troviamo la Toscana (3° posto, con 85 furti corrispondenti all’11,8% del totale nazionale) che insieme al Lazio e alla Campania guida la classifica delle regioni con il maggior numero di opere trafugate. 

INCENDI DOLOSI 

Quest'anno, come abbiamo già detto, sul fronte incendi non ci sono affatto buone notizie. Anzi. La siccità più grave della nostra storia recente ha determinato un’impennata delle statistiche. La Toscana, infatti, sale in negativo di una posizione, dal 5° al 4° posto nella classifica nazionale con ben 576 infrazioni accertate (8,8% sul totale), 98 denunce, 1 arresto e 18 sequestri. 

SHOPPER ILLEGALI 

È ancora allarme sugli shopper fuori legge, che inquinano ambiente e mercato, con sacche di illegalità diffuse in tutto il paese. Come ricorda l’Osservatorio ASSOBIOPLASTICHE, in media 60 buste su 100 in circolazione sono assolutamente fuori norma. Serve dunque intensificare i controlli a tutela dell’ecosistema, dei consumatori e del settore industriale della chimica verde. Sono i mercati rionali di ortofrutta e i piccoli negozi al dettaglio a immettere ancora sacchetti del tutto fuori legge. Dai dati resi noti dal Nucleo speciale tutela proprietà intellettuale della guardia di finanza e dal comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dei carabinieri, nel 2017 le sanzioni pecuniarie comminate ammontano a 5 milioni di euro. Per fare due esempi, l’attività del Nucleo speciale tutela proprietà intellettuale della guardia di finanza ha portato al sequestro di circa 2 milioni di sacchetti di plastica illegali e 2,3 tonnellate di materia prima usata per produrli. A Napoli, nel 2017 la Polizia locale ha provveduto al sequestro di 1,6 milioni di sacchetti, mentre nei primi 5 mesi del 2018 ne ha già sequestrati più di 122.000. 

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