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Cronaca

Toscana: in aumento i tumori alla prostata, cala la mortalità

E' il carcinoma più frequente negli uomini: tra i 65 e i 79 anni, il 20% dei tumori diagnosticati è alla prostata

Aumentano i casi di tumore alla prostata in Toscana, ma diminuisce la mortalità. E' il dato che merge dalla giornata di studio dedicata al carcinoma in svolgimento a Firenze. In Italia quello alla prostata rappresenta il carcinoma più frequente nella popolazione maschile, con circa 36mila nuovi casi all’anno.

Il trend si conferma anche in Toscana: tra i 65 e i 79 anni, fascia che rappresenta il 16% della popolazione, viene diagnosticato il 44% di tutti i tumori, e tra quesi un caso su cinque presenta una diagnosi di tumore della prostata.

Per valutare gli effetti dei trattamenti del tumore prostatico in Italia, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, CNR, ha promosso lo Studio Pros-IT, realizzato con il grant educazionale di Takeda, iniziativa al centro del convegno fiorentino odierno "I tumori della prostata".

Ne risulta che i casi di tumore in Toscana sono in aumento, ma la mortalità è in diminuzione, grazie a diagnosi precoce, screening e nuove terapie disponibili, strumenti che aiutano ad identificare i pazienti affetti da tumore prostatico in fasi sempre più precoci della malattia e permettono di raggiungere un significativo incremento della sopravvivenza a 10 anni, passata da meno del 50% di 20 anni fa, ad oltre il 90% di oggi.

Lo Studio Pros-IT ha l’obiettivo di valutare la qualità della vita e le complicanze dovute al tumore della prostata, stimate attraverso un questionario specifico.

Dai primi dati dello studio risulta che il 70% dei pazienti in Toscana è stato indirizzato ad un trattamento chirurgico. "La chirurgia robotica viene scelta sempre più frequentemente, poiché permette di massimizzare i risultati in termini di preservazione della continenza urinaria e della funzione sessuale, garantendo un rapido recupero fisico e psicologico da parte del paziente", spiega Mauro Gacci, dirigente medico a Careggi.

Il Pros-IT proseguirà fino a settembre 2017 e punta a mappare i centri di urologia, radioterapia ed oncologia sull’intero territorio nazionale, "per istituire per la prima volta un registro nazionale del tumore alla prostata, valutare caratteristiche cliniche e demografiche e i protocolli di cura, con lo scopo di identificare i fattori su cui lavorare in ottica di miglioramento della sopravvivenza e della qualità di vita del paziente".

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