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Cronaca

Undici ore al pronto soccorso di Torregalli: "Mia nonna ha 90 anni, è follia"

L'anziana è entrata nella struttura ospedaliera nel primo pomeriggio per poi uscire a notte fonda. I familiari: "E' stata un'odissea"

Ne ha viste tante ma non le era mai capitato di passare undici ore in un pronto soccorso. Una trafila inpensabile per una signora di 90 anni, svenuta nel giorno dell'Epifania nella casa di riposo dove è assistita. L'anziana è finita a terra per questo è stata subito accompagnata all'ospedale San Giovanni di Dio. Poco dopo le 14:30 i familiari erano già nella sala d'attesa del pronto soccorso di Torregalli. "Le prime analisi – sottolinea la nipote – sono arrivate già alle 14:45. La nonna è stata inserita tra i codici verdi, ma non pensavamo potessimo rimanere qui così a lungo". 

L'anziana è stata lasciata per ore in una delle stanze sovraffollate dell'ospedale, senza mangiare né bere, fino a quando l'apprensione dei familiari non ha cominciato a farsi sentire. "Non sapevamo che fare. Peraltro nella sala d'aspetto non funzionava la macchinetta dell'acqua, del caffè e il bagno era chiuso". "E vedeste che trabusto in quella sala con la polizia che doveva discutere con alcuni clochard "costretti" ad accamparsi sulle sedie dell'ospedale". 

Intanto le ore passano. Fino alle 22:30 quando viene comunicato che un medico visiterà di nuovo l'anziana per decidere se trattenerla o dimetterla. Alle 23.30 i familiari riusciranno a rivedere l'anziana, oramai visibilmente disorientata. La novantenne saluterà l'ospedale intorno alle 1. 

Disagi non isolati e di cui è a conoscenza anche la Regione. Tanto che l'assessore regionale al diritto alla salute, Stefania Saccardi, nei giorni scorsi ha inviato una lettera a tutti i direttori generali e sanitari delle aziende sanitarie territoriali e di quelle universitarie per invitarli a "porre la massima attenzione alla situazione dei pronto soccorso". 

Infatti, da quanto comunicato dalla Regione Toscana, le lungaggini nei pronto soccorso sarebbero da imputare ad un picco influenzale straordinario, a cui si sarebbero sommate le preoccupazione destata dai recenti casi di meningite. Il tutto aggravato dalla presenza di personale sotto la media a causa delle festività natalizie. 
 

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