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Cronaca

Test d'ammissione a medicina: gli studenti pronti al ricorso al Tar

Gli esponenti della Sinistra universitaria-Udu hanno sollevato non pochi dubbi riguardo la correttezza durante i test e sono disposti a presentare ricorso

I test di ammissione alla facoltà di medicina ogni anno sono accompagnati da una scia di polemiche e problematiche e purtroppo anche questo 2013 non si smentisce. Alcuni studenti di Sinistra Universitaria-Udu di Firenze infatti hanno reso noto di voler prendere in considerazione la possibilità di fare ricorso al Tar contro i test di ammissione alle facoltà di medicina e chirurgia.

Ciò che ha causato la mobilitazione dei giovani studenti è stato “l'obbligo imposto ai candidati, contrario al principio di anonimato delle prove, di identificarsi con nome e cognome su targhette attaccate agli abiti”. ''Molti studenti - si spiega in una nota di Sinistra Universitaria - ci hanno segnalato come, durante il test per l’accesso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi Dentaria, del 9 settembre scorso, in alcune aule sia stata fatta tenere attaccata addosso, ad ogni candidato, una etichetta con su indicato in bella vista nome, cognome, codice fiscale e data di nascita. Tali etichette sono state tenute per tutta la durata del test, e alla fine di questo è stato poi esplicitamente chiesto (con insistenza) di riconsegnarle.

In alcune aule, inoltre, la riconsegna finale dei singoli test - si spiega ancora nella nota - è stata effettuata in ordine alfabetico, rendendo potenzialmente collegabili i test ai singoli candidati che dovrebbero invece restare 'anonimi' fino al momento della correzione centrale per garantire la correttezza del test. Una situazione simile si è verificata anche durante i test di professioni sanitarie, del 4 settembre: in questo caso non ci sono etichette, ma ai ragazzi è stato chiesto di lasciare la carta di identità in bella vista sul banco per tutta la durata del test''.

Gli esponenti della sigla studentesca spiegano di ritenere la ''situazione inaccettabile: stiamo continuando a raccogliere segnalazioni da parte degli studenti per verificare l’esatto svolgimento dei fatti ed avvieremo un ricorso al Tar per denunciare tutte le irregolarità commesse''.

UNIVERSITA' - "Nessuna irregolarità per i test di ammissione a medicina a Firenze legata al riconoscimento dei candidati". Cosi' l'Ateneo fiorentino in risposta a quanto dichiarato oggi da Sinistra universitaria-Udu. ''L'invito rivolto ai candidati perché lascino la carta d'identità sul banco per tutta la durata del test - spiega in una nota di Marigrazia Catania, dirigente del Polo biomedico e tecnologico dell'Università - è procedura espressamente richiesta dal ministero. Analoghe misure, come quella di identificare i candidati e renderli riconoscibili all'interno degli spazi dove si svolge il test, rispondono allo stesso scopo di garanzia di tutti i partecipanti: solo coloro che ne hanno effettivamente diritto devono muoversi negli spazi della sede del test e prendere parte alla prova. In ogni caso il QR code che identifica, con un'etichetta, ogni singolo partecipante è predisposto dall'Ateneo e nulla ha a che vedere con il codice a barre per l'identificazione del compito, predisposto, invece, dal Consorzio Cineca, che è preposto dal ministero alla realizzazione dei test a livello nazionale. Si ricorda, inoltre, che le copie del test non sono contrassegnate dal nome dei compilatori né da loro firmate e che vengono consegnate in busta chiusa direttamente dai candidati alla commissione d'aula; inoltre, la correzione è centralizzata. Nel momento della registrazione - conclude Catania - i candidati autorizzano espressamente il trattamento dei dati personali; in ogni caso il diritto alla riservatezza non è un valore assoluto ma deve essere compatibile con le esigenze di trasparenza tipiche di un concorso pubblico''.

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