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Cronaca

Obbligo di test antidroga per le maestre di scuola?

Dopo l'overdose di eroina di un'educatrice nel bagno di una scuola arriva la proposta di obbligare gli insegnanti al test antidroga. L'ADUC fortemente contraria

Un’overdose che porta con sé oltre al problema di una donna, nonché educatrice delle scuole elementari, una raffica di polemiche e provvedimenti da prendere ad hoc. La via è stata intrapresa a seguito del malore accusato da una quarantenne, dovuto ad un’iniezione di eroina, nel bagno della Francesco Baracca. L'educatrice è dipendente di una cooperativa, che gestisce per conto del Comune il servizio di sostegno agli alunni disabili. Il sindaco Renzi è infuriato titola oggi La Nazione, promettendo, se ci fosse la possibilità, un’azione legale contro il datore di lavoro.

Dopo la polemica della pausa sigaretta e dei lavoratori Fantozzi torna lo spettro del controllo "necessario" sui dipendenti pubblici. Questo  per volontà sia della maggioranza che dell’opposizione. La prima a lanciare la proposta è l’assessore comunale all’educazione Maria Rosa Di Giorgi: "E' necessario avviare una riflessione. I test per alcol e droga sono previsti per gli autisti e per chi guida navi o aerei" spiega l'assessore. "Non vedo perché la stessa cosa non valga per chi ha a che fare con i bambini, come insegnanti e educatori". Ancor più diretta l’opposizione, portando a braccetto anche una vena polemica dell’ “avevo detto”, riferendosi ad una mozione Pdl del 2009, al tempo bocciata.

"Quanto è avvenuto – dicono i consiglieri di centrodestra - devi farci riflettere sul ruolo e la funzione che le maestre oggi hanno, e sulla necessità di effettuare il test antidroga per chi è a contatto con i bambini e ha la responsabilità della loro educazione". "Drogarsi non è un diritto per nessuno - aggiungono -, tantomeno per chi è a contatto con i bambini e per chi come i politici dovrebbe dare il buon esempio". "Purtroppo - affermano ancora i consiglieri del Pdl - la sinistra è ancora vittima di una pseudocultura sessantottina per cui la droga è uno status symbol di libertinismo e ribellione. Per noi invece è soltanto una sostanza infame che annebbia le menti e distrugge la vita".

LA POSIZIONE DELL'ADUC - Se la proposta dell’assessore Di Giorgi è stata accolta favorevolmente da entrambi gli schieramenti politici, una voce si è alzata ed è decisamente fuori dal coro dei si. E’ quella dell’Aduc che in una nota smontano pezzo dopo pezzo il teorema dell’assessore. L’associazione fa un’analisi a 360° e punta il dito contro la carenza strutturale del sistema sanitario e denuncia come un caso così eclatante non possa essere generalizzato al punto da caratterizzare le scelte per un’intera categoria. “Passare dall'isolato caso di cronaca alla generalizzazione è – sostiene la nota dell’Aduc – pericoloso per la libertà degli individui, dei lavoratori e degli insegnanti”.  La nota continua con esempio esplicativo: “se un bravissimo insegnante si fa uno spinello ogni tanto il fine settimana, dovrebbe essere motivo per impedirgli di svolgere la sua professione? E che dire a quegli insegnanti che, non risultati positivi al test anti-alcol, sono comunque bevitori problematici?”.
 

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