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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Terrorismo, Anonymous: “Attentato dell’Isis sventato a Firenze” / VIDEO

AnonymousItaly: “Sventato attentato contro l'Italia mediante account Twitter appartenente ad esponente Isis”

L’Isis avrebbe messo nel mirino Firenze. Questa l’ipotesi formulata e riportata in un video e in un comunicato ufficiale da AnonymousItaly, la comunità online di hacktivisti. Il 28 dicembre Anonymous aveva fatto sapere in un videomessaggio di aver sventato un attentato dell'Isis in Italia, ma senza indicare la località in cui doveva verificarsi e annunciando "maggiori dettagli presto in un video", che ha reso noto oggi.

Firenze, in cui da tempo sono state rafforzate le squadre antiterrorismo di polizia e carabinieri, anche con l’aiuto dell’esercito - oggi blindata in occasione dei festeggiamenti di San Silvestro - sarebbe stata quindi un obbiettivo sensibile pronto per essere colpito entro capodanno dal terrorismo di Daesh (secondo quanto riportato da Anonymous ndr). Proprio a Firenze il mese scorso si era parlato di terrorismo islamico durante il vertice Nato a Palazzo Vecchio. Il presunto arrivo di Isis sarebbe stato però bloccato dall'attivismo di Anonymous, facendo credere al Califfato che tra le sue fila ci fosse una talpa. Ad oggi però i riscontri investigativi effettuati su tale ipotesi, quella dell'attentato, avrebbero però dato tutti esito negativo.

IL MESSAGGIO DI ANONYMOUS // VIDEO //

Questo il comunicato ufficiale diffuso in Rete: “All’indomani del 25 dicembre, durante la permanenza nel canale IRC #OpParis, il founder italiano del canale stesso che si batte insieme a centinaia di Anonymous provenienti da tutto il mondo uniti contro l’ISIS, in particolare come comunemente accade ogni giorno essendo visto come il primo utente nella lista dei nick connessi a causa della struttura schematica della chat, riceve un PM (private message) da un utente anonimo che chiede di mostrare un account pro ISIS pubblicando immediatamente il link relativo al profilo Twitter in questione e accessibile all’indirizzo https://twitter.com/SGheman (ad oggi sospeso ma riaperto con @Gheman11S), in seguito, accedendo al link mediante TOR si inizia a verificare la sua vicinanza o appartenenza allo stato islamico in questione.

Tra una parola e un’altra, l’anon collaboratore è risultato appartenente ad un gruppo di hacktivisti che seguono i medesimi ideali di Anonymous e originario della Francia, sostenendo di seguire assiduamente i canali #OpParis.FR e #OpParis. Senza dichiarare di far parte direttamente del relativo gruppo Anonymous Francia che ha fondato il canale #OpParis.FR, confida di aver impiegato il suo tempo in seguito all’attentato di Parigi avvenuto lo scorso novembre 2015 e che lo ha colpito emotivamente da vicino.

Dopo aver verificato un primo aspetto dell’account come le relative immagini, prime traduzioni dei tweets, date e fuso orario dell’account per intuirne l’eventuale posizione geografica risultato non in Italia, si è tornati a parlare con l’utente in questione confidandogli che aveva fatto centro durante la sua ricerca. Sembrava effettivamente essere un account appartenente ad un combattente dell’ISIS.

Susseguiti alcuni scambi di parole ci viene chiesto se volessimo accedere all’account in questione essendo stato bucato presumibilmente con brute-force e per il quale poco dopo, in conferma, ci consegnava la password “allahakbar123”. Utilizzando l’username del profilo e la password in questione abbiamo iniziato una operazione di scandaglio sbirciando le comunicazioni private, abbiamo impostato la lingua italiana per l’interfaccia di Twitter e poco dopo alcuni minuti si procedeva ad una traduzione massiccia del contenuto. Ci siamo imbattuti in una conversazione privata senza apparente risposta avvenuta con un altro esponente ISIS, “colpiremo Firenze entro capodanno”. Ipotizzando dunque che fosse un messaggio confidato in attesa di risposta e un attacco organizzato data la natura dell’account ed i soggetti in intestazione, ciò ha fatto pensare ad un nostro intervento con un nuovo messaggio qualche ora dopo, annunciando che qualche fratello ha perso la fede in Allah confidando agli italiani infedeli il giorno del giudizio di Dio, provocando loro dubbi sulla riuscita dell’attentato e bloccando l’ipotetica azione di attacco verso l’Italia. Da qui si è provveduti a impedire l’accesso al proprietario dell’account modificandone i dati di accesso per permetterci di far trapelare la falsa notizia della talpa nell’ISIS. Ad oggi l’account risulta improvvisamente sospeso presumibilmente per via delle segnalazioni costanti degli utenti. La situazione è stata improvvisa con intervento rapido e senza mezzi termini.

Le forze dell’ordine non sono state allertate immediatamente, avrebbero ricevuto un comunicato pari al presente con tutti i relativi dettagli. Si sospettava che gli stessi potessero farsi prendere dal panico coprendo una zona maggiore, come il target in questione, rispetto che ad un'altra essendo tutt’ora in attesa di una conferma che l’obbiettivo fosse stato annullato, poiché si temeva un rinvio a data da destinarsi. Gli jihadisti organizzano i loro attacchi giusto poche settimane prima.

È nostra idea che le forze dell’ordine non debbano giocare con le vite delle persone permettendo l’accesso sul suolo italiano ai suddetti terroristi con la scusante dell’arresto preventivo perché morto un esponente dell’ISIS se ne presenta subito un altro, proprio come accade per gli accounts social sospesi e poi ricreati a decine ovunque. Tali animali vanno fermati sul nascere tagliando direttamente loro le gambe fin dalle prime comunicazioni costringendoli piuttosto a riunirsi nel loro paese anziché permettere loro di permanere negli Stati del mondo con il rischio di esplodere in qualsiasi momento. Abbiamo già visto cosa accade permettendo alle Intelligence di “proteggerci”, come ad esempio a Parigi dove nessuno si era accorto che alcuni terroristi potrebbero essere passati attraversando il suolo italiano per raggiungere la nota capitale francese e grazie alla fiducia posta nei sistemi di sicurezza abbiamo capito tutti che tali servizi a tutela della nazione non sono all’altezza della drammatica situazione.

La nostra campagna contro l’ISIS la portiamo avanti da soli, la popolazione non ha fiducia nelle istituzioni proprio per le scarse capacità tecniche e militari dimostrate in questi anni.  #OpParis è una op creata da tutti gli Anonymous del mondo, non da un singolo individuo.

In conclusione, il tweet pubblicato il 25 dicembre 2015 era stato rimosso in conseguenza dello scarso spazio offerto da Twitter per la pubblicazione di un comunicato più corposo in quanto subito dopo si voleva aggiungere la nota inerente l’imminente pubblicazione di un video relativo l’attentato sventato, dunque, durante l’organizzazione delle informazioni che in seguito sarebbero state pubblicate in tale video, il post viene reinserito il giorno 28 dicembre 2015 in concomitanza della trapelata notizia relativa la sua preparazione. Twitter non offre lo strumento “modifica post” per aggiungere eventuali ulteriori messaggi e dettagli, altresì meno visibili se pubblicate nelle sole repliche ai singoli tweets e specie in presenza di risposte numerose in conseguenza di accounts maggiormente seguiti dove diventa più difficile congiungerli se pubblicati a distanza di tempo.

Noi siamo Anonymous.

Noi siamo legione.

Non perdoniamo.

Non dimentichiamo.

Aspettateci”.

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