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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Maxi terremoto in Turchia: si salva una famiglia fiorentina

Una famiglia fiorentina è riuscita a salvarsi dopo il terremoto che ieri ha colpito la Turchia. Il pericolo per i sopravvissuti adesso sono le temperatura siderali

Tre fiorentini sono scampati alla morte durante il terremoto, magnitudo 7.2, che ieri ha fatto tremare la terra nell’est della Turchia, nella zona del lago di Van. Accertati per il momento oltre mille edifici inagibili e 217 morti, sebbene sia pensi sia una stima al ribasso. Si scava tra la poltiglia di detriti per salvare le persone sotto le macerie nel post sisma. I tre toscani sfuggiti al drammatico bilancio, padre, madre e figlia, vista l’entità dei danni hanno subito detto "siamo stati miracolati".  “Un'esperienza inimmaginabile”  l’ha descritta Costanza Ugolini raggiunta al telefono poche ore fa da popoli.info, mensile dei Gesuiti.

La donna insieme al padre Roberto e alla madre Gabriella sono gli unici residenti italiani di Van. Costanza ha raccontato che lei e i suoi genitori stanno bene ma hanno perso la casa, non crollata ma di fatto inagibile. Hanno trascorso la notte in auto, come la miriade di persone spaventate. Ad aggravare la situazione le temperature rigide, vicine allo zero, in zona negli ultimi  giorni ha già nevicato a  1.750 metri di quota.

"La scossa è stata violentissima - ha raccontato ancora Costanza- ed è durata oltre 30 secondi. In casa crollava tutto: mobili, intonaco, e tutta la roba che avevamo. Durante la scossa ci siamo abbracciati aspettando che si aprisse una voragine sotto di noi o che ci crollasse addosso il sesto piano. Invece siamo riusciti a scappare e a prendere la macchina ma una volta fuori ci sono state altre violenti scosse e quindi non potevamo proseguire. La gente scappava dalle case urlando". La situazione, ha spiegato, resta estremamente confusa, anche se da questa mattina è ripresa l'erogazione di corrente elettrica.

Gli Ugolini vivono dal 2000 in Turchia. La famiglia è impegnata nell'accoglienza e nell'aiuto di migliaia di afghani costretti ad abbandonare il loro Paese per motivi religiosi e politici. Costanza lavora in un'associazione cui si rivolge la maggior parte delle donne afghane che arrivano nella città di Van, la prima dopo il confine iraniano, e dove ha sede un ufficio dell'Unhcr, l'Alto Commissariato dell'Onu per i rifugiati. "La nostra presenza in Turchia trova senso nel desiderio di vivere insieme a queste persone la vita di ogni giorno: noi, una famiglia cristiana, in mezzo alle altre famiglie musulmane": queste le parole di Roberto, il padre, che nel numero di marzo di Popoli aveva raccontato la storia della sua famiglia e i motivi per cui da undici anni si sono trasferiti nell'Est della Turchia.
1999 - La Turchia, attraversata da pericolosissime faglie, era già stata colpita nel 1999 due terremoti uccisero più di 20 mila persone nel nord-ovest e la provincia di Van aveva patito per un terremoto che nel novembre 1976 causo più di 5.000 vittime.



 
 

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